Il Comune di Fossacesia dalla parte dei lavoratori Honeywell: “Intervenga il Governo”
FOSSACESIA, 29 settembre – Il Consiglio comunale di Fossacesia si schiera al fianco dei lavoratori della Honeywell di Atessa, in sciopero da più di 10 giorni per difendere 420 posti di lavoro dalla prospettiva di delocalizzazione dell’azienda in Slovacchia. Il sindaco Enrico Di Giuseppantonio, sulla base dell’approvazione di uno specifico documento, chiede l’intervento urgente del Governo”.
Di Giuseppantonio, in una nota inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro per lo Sviluppo Economico ed al presidente della Regione Abruzzo, chiede che:
“La questione Honeywell assuma carattere di rilevanza nazionale per l’impatto sociale ed economico che avrà su tutto il territorio regionale. Nel corso del Consiglio comunale di ieri è stato approvato all’unanimità un documento a sostegno della questione Honeywell, che da giorni è sulle pagine di cronaca per i previsti licenziamenti dei 420 dipendenti, a causa di un trasferimento dell’azienda all’estero. Nel documento, in cui inoltre si esprime solidarietà per tutti i lavoratori e le loro famiglie, il Consiglio comunale fa specifica richiesta al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro per lo Sviluppo Economico ed al presidente della Regione Abruzzo, di elevare la questione a carattere nazionale, poiché la chiusura della Honeywell rappresenta uno spaccato della situazione economica che l’Italia sta vivendo in questo periodo, con il trasferimento all’estero di molte aziende”.
Il sindaco di Fossacesia ricorda:
“La Honywell, che produce turbocompressori per automobili e veicoli commerciali di molti marchi, ed i cui dipendenti hanno raggiunto un elevato livello di professionalità, è una azienda della Val di Sangro ed uno dei più importanti indotti della Sevel. Da quanto si apprende dai sindacati, l’azienda, pur avendo sino ad oggi adottato ogni ammortizzatore sociale, ha deciso comunque di trasferirsi all’estero, cosa che ovviamente comporterà il licenziamento di tutti i 420 dipendenti, oltre ad un’ottantina dell’indotto. Pur non potendo entrare nel merito, ci siamo sentiti in dovere di dichiarare pubblicamente la nostra solidarietà a tutti i lavoratori della Honeywell ed alle loro famiglie, anche perché ad oggi l’azienda non ha chiarito pubblicamente le ragioni del proprio trasferimento, restando di fatto in silenzio di fronte alle proteste delle maestranze, dei sindacati ed alle richieste della Regione Abruzzo e delle istituzioni locali. E’ anche per questa ragione che a questo punto è necessario l’intervento del Governo, perché non si può pensare che il mandare a casa 420 persone possa restare una mera questione locale, ma è lo specchio di una politica industriale che non riesce ad essere vicina ai cittadini”.