Immigrazione clandestina a Pescara, due assolti. Per altri 58 imputati rinvii a giudizio e prescrizioni
PESCARA, 31 ottobre – Sono stati assolti “per non avere commesso il fatto”, questa mattina dal Gup del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, gli imputati Domenico Pavone e Maria Giovanna Miraglia, giudicati con il rito abbreviato nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta organizzazione dedita all’immigrazione clandestina in Abruzzo e in altre regioni italiane. Entrambi erano accusati del reato di immigrazione clandestina, con Pavone che era accusato anche di associazione finalizzata all’immigrazione clandestina.
L’inchiesta risale al 2012 e ha coinvolto altre 58 persone, che questa mattina, in larga parte, sono state rinviate a giudizio, mentre per alcuni imputati, per reati minori come il falso, è scattata la prescrizione.
Il pm Salvatore Campochiaro, in riferimento alle posizioni di Pavone, assistito dagli avvocati Giuliano Milia e Augusto La Morgia, e di Miraglia, assistita dall’avvocato Marco Spagnuolo, aveva chiesto condanne a cinque e quattro anni di reclusione.
Gli imputati – secondo l’accusa – procuravano falsi contratti di lavoro, versando danaro ad imprenditori compiacenti, che consentivano l’ingresso irregolare degli immigrati in Italia.