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Inchiesta Soget, quattro a giudizio: ci sono anche Mazzocca e Sospiri

Inchiesta Soget, quattro a giudizio: ci sono anche Mazzocca e Sospiri

PESCARA, 8 giugno – Si chiude con quattro rinvii a giudizio l’inchiesta sulla Soget, finita nell’occhio del ciclone per presunti crediti inesigibili del Comune di Pescara: somme dovute per tasse, multe e affitti delle case popolari.

Il gup del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, ha accolto la richiesta del pm Gennaro Varone e ha disposto il processo per il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Mario Mazzocca, il capogruppo regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, il direttore generale della Soget, Gaetano Monaco e il responsabile del settore esecutivo della stessa società, Domenico Ludovico.

Mazzocca deve rispondere di abuso d’ufficio in concorso, Sospiri di abuso d’ufficio in concorso e falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale sull’identità o su qualità personali proprie o di altri, Monaco e Ludovico di abuso d’ufficio e falso ideologico in concorso.

Secondo l’accusa, Mazzocca avrebbe indebitamente beneficiato della mancata riscossione di un debito di 22.300 euro nei confronti della società acquedottistica, attraverso una condotta illecita “da lui consapevolmente promossa”.
Per quanto riguarda Sospiri, sempre secondo l’accusa, Monaco e Ludovico avrebbero acconsentito “immotivate rateizzazioni del debito di Sospiri”, riguardante sanzioni per violazioni del codice della strada e tributi comunali, con l’unico scopo di consentire al capogruppo di Forza Italia “di non pagare alcunché e di restare inadempiente”.

L’udienza è stata fissata per il prossimo 24 ottobre.

Questo il commento di Lorenzo Sospiri, affidato ad una nota:

“Prendo atto della decisione assunta dal gup del Tribunale di Pescara di disporre il mio rinvio a giudizio nell’inchiesta inerente la vicenda Soget sulle presunte multe non pagate, e invece da me tutte puntualmente saldate prima dell’inizio dell’inchiesta. Non ho però timore di dire che ritengo l’accusa a mio carico assolutamente immotivata. Non sono io che mi sono attribuito una rateizzazione per il pagamento delle sanzioni, rateizzazione peraltro gravata da interessi e che, ancor più, non ho mai utilizzato, visto che ho deciso di saldare l’intero importo dovuto in un’unica soluzione, con more e interessi compresi, e molto prima che si parlasse dell’indagine. Attenderò, a questo punto, la prima udienza con grande serenità, ma anche con l’amarezza di dovere ascoltare un’accusa che fatico a comprendere”.

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