Indennità non pagate ai dipendenti, il tribunale di Chieti condanna Angelini a 4 anni e mezzo
CHIETI, 6 giugno 2017 – Nuove grane per Vincezo Maria Angelini, l’ex re delle cliniche private e grande accusatore nel processo Sanitopoli. Il tribunale di Chieti oggi lo ha condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per indebita percezione di erogazione ai danni dello Stato. Si tratta della quarta condanna riportata davanti al tribunale teatino, per vicende legate alla gestione delle sue società, dichiarate fallite nel febbraio del 2010.
Secondo l’accusa l’ex patron di Villa Pini, in qualità di legale rappresentante delle società Gestioni Manageriali, che si occupava di contabilità, e San Stefar, che faceva riabilitazione, avrebbe reso attestazioni mendaci tramite gli appositi modelli, dai quali avrebbe fatto risultare di avere corrisposto ai dipendenti delle due imprese le indennità di malattia, maternità, assegni familiari e permessi retribuiti in base alla legge 104-92, relativi ai mesi da aprile a novembre del 2009, per una cifra che complessivamente si attesta sui 63.370 euro. In tal modo Angelini avrebbe conseguito indebitamente la corrispettiva compensazione dei debiti dovuti per i contributi previdenziali in favore dell’Inps di Chieti.
Angelini, oggi non presente in aula, è stato dunque condannato a risarcire l’Inps, costituitosi parte civile, con 13.000 euro. Il suo difensore, l’avvocato Gianluigi Tucci, ha annunciato ricorso in appello.