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Inquinamento del fiume Pescara, chiesto il processo per 9 persone e due società

Inquinamento del fiume Pescara, chiesto il processo per 9 persone e due società

PESCARA, 18 febbraio – Rischiano il processo 9 persone e due società nell’ambito dell’inchiesta sull’inquinamento del fiume Pescara, che nel luglio scorso fece scattare il sequestro di 26 scolmatori di piena dell’impianto fognario di Pescara e dell’impianto di depurazione e del relativo scarico del mattatoio comunale. Stralciate, invece, le posizioni di tre indagati.

Il pm Andrea Papalia ha firmato le richieste di rinvio a giudizio a carico di 9 persone e due società, con accuse che, a vario titolo, vanno dall’inquinamento ambientale alla gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti, dall’inadempimento e frode in pubbliche forniture alle lesioni come conseguenza di altro delitto, dai plurimi sversamenti fino alla responsabilità amministrativa di persone giuridiche a seguito di reato.

La Procura ha chiesto il processo per Pierluigi Caputi, in qualità di commissario unico straordinario degli Enti d’ambito della Regione Abruzzo fino al 13 aprile 2016; Ezio Di Cristoforo, in qualità di amministratore e legale responsabile dell’Aca Spa dal dicembre 2008 al novembre 2013; Bartolomeo Di Giovanni e Lorenzo Livello, il primo in qualità di direttore generale e responsabile dei settori Progettazione e depurazione dell’Aca Spa e il secondo come direttore tecnico dell’ente; Giovanni Di Vincenzo, legale rappresentante dell’Ati Di Vincenzo-Biofert Srl; Alessandro Antonacci, in qualità di dirigente tecnico dell’Ato numero 4 Pescarese e di responsabile unico del procedimento; Giuliano D’Alessio, in qualità di presidente del consiglio di amministrazione e legale responsabile della società ‘Macellatori Teatini Società Cooperativa’, che ha gestito il mattatoio pubblico di Pescara fino al marzo 2016; Mario D’Alessio e Francesca Gagliardi, il primo in qualità di direttore del mattatoio di Pescara, gestito da ‘L’arte della macellazione D’Alessio & C. Srl’ a partire dal marzo 2016, e il secondo come amministratore unico della stessa società. Indagate anche l’ente gestore Aca e la società ‘L’arte della macellazione D’Alessio & C. Srl’.

Escono dall’inchiesta, invece, altre tre persone inizialmente indagate: Luciano Di Biase, commissario unico straordinario degli Enti d’ambito della Regione Abruzzo a partire dal 13 aprile 2016; Vincenzo Di Baldassarre, amministratore e legale responsabile dell’Aca Spa dal novembre 2013 al settembre 2016; Mario Adorante, responsabile tecnico della società Di Vincenzo Dino & C. Spa.

L’inchiesta, iniziata nel 2015, riunisce diverse indagini sulla qualità delle acque ed è stata compiuta da guardia costiera, carabinieri forestali e guardia di finanza, che si sono avvalsi anche di due consulenze tecniche per approfondire aspetti di carattere ingegneristico, idraulico e chimico-biologico. L’attività degli inquirenti, che nella fase iniziale è stata ad ampio raggio, si è poi concentrata sugli impianti comunali di depurazione e sulle relative linee di adduzione.

La palla ora passa al gip, che dovrà decidere se rinviare a giudizio gli 11 indagati.

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