PESCARA, 26 luglio – Dall’inquinamento ambientale alla gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti, fino all’inadempimento e frode in pubbliche forniture e alle lesioni come conseguenze di altro delitto, passando per i plurimi sversamenti e la responsabilità amministrativa di persone giuridiche. Sono i reati contestati dalla Procura di Pescara ai 14 indagati (tra i quali due società), nell’ambito della maxi inchiesta sulla qualità delle acque del fiume e degli affluenti nel tratto finale.Titolari del fascicolo il procuratore capo Masimiliano Serpi e il sostituto Andrea Papalia, con l’inchiesta che questa mattina ha portato al sequestro, ancora in corso, di 26 impianti scolmatori di piena dell’impianto fognario di Pescara e dell’impianto di depurazione e scarico del mattatoio della città adriatica. A firmare i sequestri il gip Gianluca Sarandrea.

Le operazioni, condotte dalla Guardia Costiera, nucleo investigativo dei Carabinieri forestali e reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza, si aggiungono ai sequestri di 4 depuratori e 8 fosse imhoff già compiuti in passato. L’inchiesta riunisce diverse indagini avviate negli anni scorsi sulla qualità delle acque nella città di Pescara.