Integrazione ospedali Chieti-Pescara, Sinistra Italiana: “Progetto stroncato, Paolucci mente”
PESCARA, 15 novembre – Duro attacco all’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci. Daniele Licheri, responsabile regionale di Sinistra Italiana, parla di bocciatura del progetto di integrazione funzionale tra gli ospedali di Chieti e Pescara, e accusa l’esponente della giunta D’Alfonso di mentire.
Licheri cita le dichiarazioni rese ieri da Paolucci (”La Regione non fa passi indietro, il super ospedale non sarà né di Pescara né di Chieti ma di entrambi”) e commenta:
“Paolucci aveva confermato solo 24 ore fa che il Dea di secondo livello doveva essere condiviso tra l’ospedale Spirito Santo e il Policlinico Santissima Annunziata. Appena 24 ore dopo, però, il ministero della Salute, d’accordo con quello dell’Economia, lo ha stroncato di netto. I ministeri, infatti, hanno bocciato la delibera 271 del 2017, che sosteneva l’ipotesi di integrazione funzionale tra Chieti e Pescara per il Dea di secondo livello”.
L’esponente di Sinistra Italiana prosegue:
”Insomma Paolucci si sbaglia e mente sapendo di mentire. E’ evidente che non c’è nessun raccordo con i ministeri competenti. I ministeri chiedono che il Dea di secondo livello vada individuato e organizzato presso l’ospedale che ha il numero maggiore di specialità, cioè Pescara che avrebbe bisogno solo di cardiochirurgia, che non potrebbe restare a Chieti. Ma a Chieti il polo cuore è stato creato da poco, con investimenti economici importanti. La gestione di questa vicenda da parte della Regione Abruzzo e dell’assessore Paolucci è dilettantistica e dimostra due cose: la prima che da mesi si compiono azioni, tra tagli, ridemensionamenti e spostamenti di reparti, senza reali criteri e senza nessun tipo di programmazione e di coraggio. La seconda è che spesso vengono raccontate favolette per far passare delle scelte politiche che coprono delle bugie”.
Infine Licheri ricorda:
”Sia noi che i sindacati, da mesi chiediamo alla Regione uno stop al project financing, segnalando come si stia brancolando nel buio senza una reale programmazione e ipotecando le poche risorse disponibili. I servizi devono funzionare per tutti e la distribuzione non può essere di campanile, ma deve seguire criteri rigidi, perché servono coraggio e un progetto per il futuro. Cosi il sistema collassa e si creano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Insomma ad oggi vediamo avventurismo e bugie che non possiamo tollerare”.