Intercettazioni Palermo, è aquilano il giudice che ha rinviato a giudizio i cronisti dell’Espresso
L’AQUILA, 12 ottobre – E’ aquilano il giudice per l’udienza preliminare che ha rinviato a giudizio, a Palermo, i giornalisti dell’Espresso Piero Messina e Maurizio Zoppi, accusati di calunnia e pubblicazione di notizie false. Giangaspare Camerini, 49 anni, è figlio dell’avvocato Vincenzo, notissimo amministrativista morto un anno fa.
I due giornalisti dell’Espresso avevano pubblicato il testo dell’intercettazione di una telefonata tra il governatore siciliano Rosario Crocetta e il suo medico, Matteo Tutino, nel corso della quale proprio Tutino avrebbe affermato”Lucia Borsellino va fatta fuori come il padre”. L’intercettazione fu poi smentita dalla Procura. Il processo comincerà il 7 dicembre.
In servizio a Palermo da diversi anni, il giudice Camerini, ha lavorato su alcuni tra i più importanti procedimenti giudiziari aperti nel capoluogo siciliano e nel luglio del 2013 era stato posto sotto scorta dal Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica in seguito a una conversazione intercettata in carcere tra alcuni presunti mafiosi della cosca di Alcamo e Castellammare del Golfo, conversazione nella quale si faceva riferimento alla possibilità che, in seguito a qualche incidente, il magistrato avrebbe potuto non presentarsi in udienza.