Intesa sull’ex caserma Di Cocco, Pescara avrà la sua cittadella universitaria
PESCARA, 29 novembre – Un polo universitario degno di tale nome, vera e propria cittadella della cultura: si inserisce in un progetto ben più ampio il protocollo d’intesa finalizzato alla razionalizzazione degli edifici militari presenti a Pescara e in particolare alla riqualificazione dell’ex Caserma Di Cocco, in zona Portanuova, firmato oggi da Comune, Regione, Agenzia del Demanio e Ministero della Difesa. Considerato che si tratta della zona degli universitari, l’idea è proprio quella di creare una sorta di città nella città, al servizio dell’ateneo e degli studenti.
Alla sottoscrizione del protocollo, a Palazzo di Città, hanno preso parte il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e il sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini.
Il protocollo prevede che, attraverso una permuta di immobili statali e comunali ad equivalenza di valori economici, le attività militari della Caserma vengano spostate in altri immobili che il Comune trasferirà allo Stato in cambio della proprietà della ‘Di Cocco’. In particolare, gli alloggi di servizio saranno realizzati in una porzione di edificio di edilizia residenziale pubblica, mentre le attività direzionali e logistiche verranno spostate in un altro bene da individuare attraverso un apposito tavolo tecnico (tra le ipotesi una parte del Palazzo di Giustizia). Si valuta anche la possibilità di riqualificare la caserma dei Vigili del Fuoco per attività didattiche e culturali, attraverso lo spostamento del Corpo in una sede più idonea.
E’ D’Alfonso ad evidenziare come l’area possa diventare un polo universitario:
“Pescara, e con essa tutto l’Abruzzo si riappropria di uno spazio importante, che completa il Parco Di Cocco già acquisito nove anni fa. E’ una zona carica di storia, di identità, di appartenenza. In quella zona c’è la tradizione universitaria della città: la cittadella universitaria deve liberare tutta la sua potenzialità e quell’edificio rappresenta perfettamente quell’esigenza”.
Parole analoghe quelle del sindaco, Marco Alessandrini:
“Il parco è già patrimonio cittadino, ora lavoriamo perché anche la caserma lo sia, in modo da completare il quadro e pensare una nuova valorizzazione di quella zona, che sia connessa al potenziamento delle strutture universitarie, ma che sia aperta alla collettività, in quanto bene comune della città”
Dal canto suo il ministro sottolinea che “mettere a disposizione dell’Italia i beni che alla Difesa sono serviti nel passato e che oggi non sono più utili è un dovere patriottico e, quindi, continueremo a essere disponibili su progetti di valorizzazione”.
“Ne stiamo facendo in tutta Italia – aggiunge – Sottoscriviamo protocolli con gli enti locali in tutte le principali città, ne abbiamo già sottoscritti e continuiamo a essere disponibili per altri beni che possono essere necessari alle comunità locali. In questi due anni e mezzo abbiamo già reso disponibili 400 beni, un numero significativo perché su ognuno di questi significa aver fatto un progetto, aver trovato un accordo con gli enti locali per capire come valorizzarlo, aver messo insieme, anche con l’Agenzia del Demanio, una progettualità. È una spinta forte che io ho voluto dare all’amministrazione della Difesa”.
Ovviamente, sottolinea Pinotti, la disponibilità del ministero alle dismissioni c’è solo quando un’area non viene più utilizzata dalla Difesa, perché “viviamo in un momento in cui della difesa e della protezione c’è bisogno”.