Knockout game nel cuore della movida di Pescara, arrestati 2 giovani
PESCARA, 18 marzo – Arrestati dalla polizia di Pescara due giovani accusati di lesioni gravissime ritenuti responsabili degli episodi di knockout game, la pratica di picchiare gli sconosciuti , senza motivo, avvenuti di recente nel cuore della movida cittadina. Si tratta di Francesco Parolise, 20 anni, e Andrea Tiberii, 27 anni, entrambi del capoluogo adriatico.
Gli arresti scaturiscono da due violente aggressioni avvenute nel i giorni 11 e 19 febbraio a Pescara Vecchia, dove due ragazzi sono rimasti gravemente feriti; aggressioni attuate con un modus operandi coincidente con quello del famigerato ‘knockout game’.
Nel primo episodio, vittima dell’aggressione, era stato un 22enne di origine straniera residente a Montesilvano, che mentre si trovava in Corso Manthonè con un amico era stato colpito da un gruppo di giovani con calci e pugni riportando un trauma facciale, la frattura di un dito e la rottura parziale di tre denti.
Nel secondo episodio, invece, vittima di un’analoga aggressione era stato un 20enne sempre di origine straniera ma residente a Pescara, che mentre passeggiava per via dei Bationi era stato vittima di tre ragazzi, di cui uno armato di coltello, riportando diverse lesioni che ne avevano reso necessario il ricovero in ospedale. Sottoposto ad intervento chirurgico aveva riportato una prognosi di 50 giorni.
L’attività d’indagine svolta dalla Squadra Mobile, basata sulla visione dei filmati provenienti dai sistemi di videosorveglianza presenti in zona e sulle indicazioni fornite dalle vittime e di alcuni testimoni, ha permesso di identificare due degli aggressori, che su richiesta della pm Barbara Del Bono sono stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Elio Bongrazio.
Il gip ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Parolise e quella della custodia in carcere per Tiberii; il primo è indagato per il reato di lesioni gravissime in ordine a entrambi gli episodi, mentre il secondo è indagato per il reato di lesioni gravissime e per il reato di minaccia aggravata (dall’uso di un coltello) solo per l’episodio del 19 febbraio.
Le indagini continuano per identificare anche gli altri giovani che hanno preso parte alle aggressioni.