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La musica entra in ospedale per umanizzare i luoghi di cura, a Pescara progetto Asl-Conservatorio

La musica entra in ospedale per umanizzare i luoghi di cura, a Pescara progetto Asl-Conservatorio

PESCARA, 7 aprile – La musica entra in ospedale per far sì che i luoghi di cura siano anche luogo di vita sociale, integrazione e cultura. E’ questo il senso del progetto ‘Musica in Ospedale’, che prevede una serie di concerti all’ospedale di Pescara, dedicati ai pazienti e agli utenti della struttura sanitaria. L’iniziativa è promossa dalla Asl, in collaborazione con il conservatorio di Pescara ‘Luisa D’Annunzio’.

Stamani la presentazione ufficiale del programma; presenti il manager della Asl di Pescara, Armando Mancini, il direttore del conservatorio, Massimo Magri, il vicedirettore, Alfonso Patriarca, e la musicoterapeuta Margot De Ritis, referente del progetto ‘Musica in Ospedale’.

Il primo concerto, l’11 aprile, alle 16.30, nell’aula magna dell’ospedale, è quello dell’Orchestra del conservatorio ‘L. D’Annunzio’ (direttore Adriano Melchiorre) che interpreterà la Ouverture im Italienischen still D591 di Schubert e con la Sinfonia n. 3, op 56 ‘Schottische’ di Mendelsshon.

Poi, il 12 maggio, nello spazio antistante la Chirurgia pediatrica, con l’Orchestra e il coro di voci bianche del conservatorio (direttore Paola Ciolino, baritono Niccolò Pelusi), che interpreteranno ‘Der Schulmeister’ di Telemann e ‘Il tamburino magico’ di Dipiazza, oeprina per ragazzi su testo di Gianni Rodari.

Il 18 maggio, nell’aula ‘Biblioteca’ dell’ospedale, ecco il quintetto ‘Archinsieme’, che proporrà brani di Tosti, Haendel, Puccini e Haydn.

La rassegna si concluderà il 6 giugno, nell’aula magna, con l’Ensemble da camera del conservatorio, che interpreterà Mozart, Triebensee, Verdi, Mascagni e Puccini.
“Abbiamo trovato composizioni adatte all’utenza; la nostra idea è quella di portare la musica anche in altri luoghi, come le carceri”, dice Patriarca.

Soffermandosi sul valore dell’iniziativa, Magri sottolinea che “vedere il volto di un anziano o di una persona malata che si illumina ascoltando musica o vedendo un concerto non può che arricchire”.

“E’ una cosa naturale portare la musica in ospedale – osserva Mancini – Abbiamo la fortuna di avere il conservatorio. Spesso non ci rendiamo conto delle potenzialità che abbiamo e che, se messe a sistema, possono migliorare la vivibilità di ogni luogo, per tutti. L’iniziativa è stata promossa in una logica di collaborazione – conclude il manager della Asl – in regime di vero volontariato”.

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