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Laboratori Gran Sasso e inquinamento dell’acqua, scrive l’Istituto di Sanità. I timori del Forum H2O

Laboratori Gran Sasso e inquinamento dell’acqua, scrive l’Istituto di Sanità. I timori del Forum H2O

L’AQUILA, 29 dicembre – Non c’è compatibilità tra l’utilizzo dell’acqua del Gran Sasso a fini idropotabili e l’attività che si svolge all’interno dei laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso. Lo mette nero su bianco l’Istituto Superiore di Sanità, in una lettera che porta la data di più di tre anni fa, diffusa oggi dal quotidiano on line Primadanoi.

Un documento che viene fuori a poca distanza dall’ultima polemica sulle contaminazioni ambientali che partono dai laboratori.

“La lettera dell’Istituto Superiore di Sanità – commenta il Forum dei  Movimenti per l’acqua – da un lato conferma tutti i nostri timori ma dall’altro getta una luce sinistra su quanto hanno fatto o, meglio, non hanno fatto e non stanno facendo gli enti pubblici abruzzesi”.

Nel documento si ricorda che la legge impone una Zona di Tutela Assoluta attorno ai punti di captazione, costituita dall’area immediatamente circostante le captazioni o derivazioni: essa, in caso di acque sotterranee e, ove possibile, per le acque superficiali, deve avere un’estensione di almeno dieci metri di raggio dal punto di captazione, deve essere adeguatamente protetta e dev’essere adibita esclusivamente a opere di captazione o presa e ad infrastrutture di servizio.”).

Questo fa sì, secondo il Forum, che

“ben 180 litri al secondo (80 dalla captazione e 100 dalle acque di stillicidio delle camere) di acqua di uno dei più importanti acquiferi d’Europa oggi non possono essere utilizzati per soddisfare un bisogno primario dei cittadini abruzzesi”.

E per questo che:

Costi ambientali e sociali che devono essere resi espliciti visto che ora lo stesso acquedotto del Ruzzo annuncia di adire alle vie legali per vedersi riconosciuti dai Laboratori i costi aggiuntivi della potabilizzazione (secondo le dichiarazioni rese alla stampa oltre un milione di euro l’anno), con la distribuzione ai cittadini di acqua potabilizzata dal fiume Vomano al posto di quella delle sorgenti. Alla preoccupazione sull’acqua captata a scopi idropotabili si aggiunge quella relativa allo stato di sicurezza del patrimonio idrico del Gran Sasso nella sua globalità”

Secondo il Forum dell’acqua:

“Bisogna partire dalla consapevolezza che oggi i Laboratori di Fisica Nucleare sono classificati ufficialmente come Impianto a Rischio di Incidente Rilevante in base alla direttiva Seveso. Non è un gioco, si tratta di una questione estremamente seria che, per dire, comprende la redazione e pubblicizzazione di un Piano di Emergenza Esterna rivolto alla popolazione.  È ora di finirla con sterili dichiarazioni, come quelle del vicepresidente della Regione Lolli, che cercano solo di mettere la polvere sotto al tappeto senza chiarire nulla”.

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