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Lanciano, madre e figlia aggredite e derubate al cimitero. Arrestati i responsabili

Lanciano, madre e figlia aggredite e derubate al cimitero. Arrestati i responsabili

LANCIANO, 13 aprile  – Aggressione al cimitero, ai danni di madre e figlia, che sono state anche derubate, mentre erano in visita alla tomba di un congiunto. L’episodio è avvenuto ieri pomeriggio al cimitero di Madonna del Carmine, la seconda struttura di Lanciano.

A seguito di immediate indagini la Polizia ha identificato e bloccato le due persone ritenute responsabili, che sono state arrestate e rinchiuse nel supercarcere con l’accusa di rapina: si tratta di Nino Nuccio, 35 anni, e Giuseppe D’Urso, di 40 anni, da tempo residenti a Lanciano ma originari di Napoli.

La rapina si è verificata nel momento in cui madre e figlia erano già all’interno del cimitero e sono state avvicinate dai malviventi che erano incappucciati e con il viso travisato da occhiali scuri. La prima ad essere stata aggredita è stata la figlia, alla quale hanno strappato con la forza la borsetta contenente 100 euro e gli effetti personali. Di fronte alla violenza anche la mamma ha cercato di intervenire ed è stata a sua volta pesantemente strattonata.

Successivamente i due rapinatori si sono allontanati, ma sono tornati subito indietro e aggredendo di nuovo la figlia le hanno strappato a forza la fede nuziale e poi sono fuggiti a bordo di un Fiat Doblò di cui avevano coperto la targa con del cartone. Dopo l’allarme lanciato da un poliziotto e un carabiniere in borghese che si trovavano nei pressi del cimitero, la pattuglia del 113 si è messa alla ricerca dell’auto che è stata intercettata e bloccata in pieno centro a Lanciano.

Dopo l’aggressione entrambe le donne sono state soccorse e portare in ospedale: la mamma ha riportato quattro giorni di prognosi per un grave stato di ansia, mentre la figlia ancora sotto choc è stata trattenuta nel nosocomio di Lanciano per lesioni alla mano per cui al momento ancora non viene sciolta la prognosi. Nel corso di una conferenza stampa il dirigente del commissariato Lucia D’Agostino ha parlato di “gesto vile contro le signore e grave per l’episodio di aggressione legato al furto della fede simbolo dell’affettività. Una situazione offensiva e disdicevole”.

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