Lanciano, raccolta firme contro lo sfratto di una donna con figli a carico e anziana da accudire
LANCIANO, 11 settembre – Una donna di 48 anni, divorziata, con due figli a carico e con una signora invalida, di 93 anni, da assistere, è stata sfrattata dal Comune di Lanciano. A denunciarlo è l’Associazione Inquilini e Abitanti-Unione Sindacale di Base, che nel corso di una conferenza stampa ha raccontato la storia della donna, che attualmente vive in una casa parcheggio del centro storico e la cui unica fonte di sostentamento è la pensione dall’anziana che assiste.
L’associazione chiede al Comune di fare marcia indietro e ha avviato una raccolta di firme, con lo slogan #IoSonoDebora, che è già partita sul sito e sulla pagina Facebook del sindacato Usb, e proseguirà durante le feste di settembre a Lanciano.
Marco Iasci, dell’Usb, annuncia:
“Non ci fermeremo. Ci troviamo di fronte a un fatto grave e singolare, con il Comune che, invece di difendere una famiglia in difficoltà, la sfratta dalla casa parcheggio”.
Il caso inizia con la decisione del Comune di restituire la casa all’ex marito della donna, assegnatario originario. Durante la separazione il Tribunale di Lanciano ha però concesso, per necessità, l’abitazione alla donna, che doveva accudire i figli, allora minori. La sentenza di divorzio del 2016 ha confermato il tutto. Debora quindi ha fatto ricorso al tribunale civile, chiedendo di annullare il provvedimento del Comune. In attesa della sentenza, il giudice ha già disposto la sospensione per l’emergenza in cui versa la famiglia.
La donna spiega:
“I miei requisiti sono peggiorati. Da cinque anni non lavoro per accudire l’anziana. Ho provato a cercare un’altra casa, ma non so come pagarla. In quell’abitazione ho cresciuto i miei figli e ho sempre pagato le bollette a mio nome. Ho invitato il Comune a ritirare lo sfratto. Come lancianese chiedo il diritto ad avere casa. Ho fatto domanda per una nuova casa parcheggio e una popolare dell’Ater, ma senza ottenere risposte. Stanno distruggendo una famiglia”.