L’AQUILA, 15 dicembre – Durante il trasporto in emodinamica è rimasto bloccato momentaneamente in ascensore insieme ai medici. Una disavventura che non avrebbe forse fatto notizia se il paziente, cardiopatico, non fosse morto proprio dopo il ricovero in quest’ultimo reparto. Tanto che la Asl, per sgomberare il campo, da ogni dubbio su eventuali ritardi nelle cure, è intervenuta sulla vicenda con una nota in cui sottolinea come l’arresto momentaneo dell’ascensore sia “del tutto estraneo al decesso poiché il paziente, dopo essere stato rianimato pochi minuti prima a Cardiologia, era già in condizioni gravissime”.

A precisarlo il manager della Asl Rinaldo Tordera, che spiega come l’uomo, già ricoverato in passato per una grave vasculopatia, questa mattina si sia sentito male mentre si trovava nell’ambulatorio di cardiologia:

“Le sue condizioni sono apparse subito estremamente serie e i medici lo hanno trasferito immediatamente nel reparto di cardiologia. Auccessivamente, come ulteriore tentativo di fronteggiare il gravissimo malore il paziente è stato trasportato d’urgenza in ascensore al servizio Emodinamica. Nel trasferimento l’elevatore si è bloccato ma i tecnici, immediatamente intervenuti, l’hanno fatto ripartire . A Emodinamica gli operatori sanitari hanno effettuato una coronarografia che ha dimostrato una trombosi acuta dei principali vasi coronarici”.

Una situazione a fronte della quale, secondo la Asl, i tentativi di rianimare l’uomo, sia nel reparto di cardiologia sia durante il trasferimento a emodinamica, siano stati inutili.

“Come si evince da questa ricostruzione – conclude Tordera – il blocco momentaneo dell’ascensore non ha avuto alcun ruolo nel decesso dell’uomo che purtroppo è dipeso esclusivamente dalle condizioni gravissime già al suo arrivo in ospedale”.