L’Aquila, due nuovi esposti per il Lago di Barrea. Domani riunione in Prefettura
L’AQUILA, 27 settembre – Due nuovi esposti sul lago di Barrea. A presentarli, in attesa dalla riunione convocata per domani mattina in Prefettura a L’Aquila, la Stazione ornitologica abruzzese, che spiega come i due esposti vertano sia sui ritardi nell’emanazione del divieto di balneazione sia sul comportamento dell’Ersi.
“La vicenda, che riguarda sia scarichi non adeguatamente depurati sia la balneazione in un corpo idrico non individuato per tale scopo, nasce da due esposti depositati dalla So il 25 luglio e il 5 settembre scorsi – ricorda l’associazione – con il secondo esposto che verte anche sulla scandalosa situazione del Fiume Sangro a valle del depuratore di Pescasseroli. Il Comune di Civitella Alfedena aveva auspicato a quel punto una riunione sulla questione”.
Per quanto riguarda il lago di Barrea la Soa entra anche nello specifico dei due nuovi esposti:
“Nel terzo esposto replica ad alcune note ed atti emanati in queste settimane dagli enti che erano stati interessati dai primi due esposti. In particolare si stigmatizza che le ordinanze di divieto di balneazione, arrivate solo il 4 e 5 settembre, sono state emanate dopo ben 40 giorni dall’invio della nota della Soa che faceva rilevare la totale inadempienza rispetto alle leggi che riguardano la balneazion; tali atti sono stati emanati solo dopo una lettera della Asl che risulterebbe inviata il 23 agosto per raccomandata ìe ricevuta dal comune di Barrea il 31 agosto (8 giorni dopo) e dal comune di Civitella Alfedena addirittura il 4 settembre (12 giorni dopo). Quest’ultimo Comune ha quindi emanato l’ordinanza immediatamente mentre il comune di Barrea si è preso altri 5 giorni dal ricevimento, emanandola solo il 5 settembre e limitandola solo ad una piccola porzione del lago. Su questo aspetto l’Associazione ha chiesto alla Prefettura di annullare l’ordinanza per farne emettere una nuova riguardante tutto il lago. Alla stessa Prefettura di L’Aquila la Sosa contesta quelli che ad avviso dell’associazione sono stati tentennamenti inopportuni nei rapporti con i comuni”.
Sotto accusa anche a decisione della Asl di inviare la relativa nota via raccomandata invece che via posta certificata, con un allungamento dei tempi di ricezione.
“L’Ersi ha scritto che stanno per essere avviati i lavori sul depuratore di Pescasseroli. Bene, mentre attendiamo fiduciosi l’avvio del cantiere e, soprattutto, la sua conclusione, cosa accade sul fiume? – continua l’associazione – L’Ersi avrebbe dovuto imporre agli enti gestori l’immediata interruzione di scarichi fuori norma e la predisposizione di interventi come autobotti per il trasporto in impianti idonei dei reflui non trattabili, impianti mobili ecc per azzerare o almeno mitigare temporaneamente la problematica. Su quest’ultimo aspetto verte anche la quarta nota che approfondisce le competenze dell’Ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La legge quadro delle Aree Protette 394/1991 all’Articolo 29 dispone che il legale rappresentante è tenuto ad emanare ordinanze per far terminare attività che possono avere effetti negativi sull’ambiente. La Soa chiede di conoscere se queste ordinanze sono state emanate al fine di attivare interventi tampone sugli scarichi non a norma”.
L’associazione, infine, annuncia di aver chiesto nuovamente alla Procura di Sulmona, a fronte della “condizione pietosa rilevata sui corpi idrici in piena area protetta di livello nazionale”, di valutare se esistono inadempienze, inadempimenti e ritardi da parte degli enti a vario titolo coinvolti.