L’inchiesta sull’Hotel Rigopiano, il procuratore Tedeschini: “Queste le domande da porsi”
PESCARA, 20 gennaio – Mentre dall’Hotel Rigopiano arrivano buone notizie, sul salvataggio di alcuni superstiti, a Pescara le indagini sulla tragedia sono in pieno svolgimento. La Procura del capoluogo adriatico ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo e in mattinata i carabinieri forestali sono stati in Provincia per acquisire documenti utili alle indagini. Sono state prelevate tutte le carte relative ai piani di emergenza e soccorso dell’area Vestina, da Penne verso la montagna, predisposte e attuate dall’ente pescarese: dunque richieste, movimenti e organizzazione di spalaneve e turbine, gestione delle richieste di soccorso e della viabilità della zona.
Il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, che insieme al pm Andrea Papalia coordina l’inchiesta, dice:
“Il nostro dovere è fornire una ricostruzione che sia più accurata possibile: anche qualora non si arrivasse ad un processo penale, per il debito che abbiamo verso la collettività, il nostro dovere è quello di fornire risposte”.
Tedeschini spiega in che modo sta prendendo forma l’inchiesta sull’Hotel Rigopiano:
“Un’inchiesta come questa si costruisce facendosi le domande giuste, in merito a tutte le condizioni che hanno determinato un fatto, al fine di verificare e valutare se ci sono delle responsabilità umane in relazione a fatti costituenti reato. Questo e soltanto questo è il nostro compito: valutare la responsabilità penale delle persone fisiche. Non tutte le responsabilità umane sono però giudiziariamente rilevanti o valutabili”.
Poi il procuratore aggiunto di Pescara affronta i nodi che andranno sciolti nel corso delle indagini:
“Le prime domande che riteniamo meritevoli di risposte, in relazione a questa vicenda, sono: esistono responsabilità umane connesse a questo fatto ? E più nello specifico: quelle persone, dovevano essere lì quando è avvenuta la valanga ? Quell’albergo, in quel dato momento storico, doveva essere aperto? Quella struttura poteva stare lì ? Se le persone ad un certo punto volevano andare via, cosa ha impedito che ciò avvenisse? E più in generale: quanto avvenuto, è stato determinato da condotte umane riprovevoli, di tipo omissivo, imprudente o imperito ?”.
Naturalmente c’è anche la questione dei presunti ritardi nei soccorsi:
“E’ un tema rilevante, che approfondiremo, ma il fatto di porsi delle domande non implica di per sé un giudizio”.
Infine Tedeschini rende merito al suo pool di collaboratori:
“Fin da ieri mattina ho avuto a disposizione le professionalità di tutti i colleghi, che hanno partecipato compatti al brain storming che abbiamo tenuto sul caso”.