Maltempo e terremoto abbattono un milione di ulivi, danni alla produzione “dop” regionale
BASCIANO, 14 febbraio – Maltempo e terremoto hanno rappresentato un vero e proprio tsunami per le campagne abruzzesi. Almeno secondo Coldiretti che, dati alla mano, parla di 1 milione di ulivi abbattuti, terreni agricoli franati e vegetazione sconvolta. Danni visibili soprattutto adesso, dopo lo scioglimento della neve, con almeno 5mila aziende agricole duramente colpite. Tra queste anche quelle olivicole, con danni anche a quelle varietà pregiate destinate alla produzione di olio dop.
“Anche gli olivi – sottolinea Coldiretti – hanno fatto le spese dell’ondata di neve e gelo e ci vorranno quattro o cinque anni, in molte zone, prima che le nuove piante, in sostituzione di quelle abbattute, siano in grado di produrre, non garantendo reddito, in tale periodo, agli olivicoltori abruzzesi. Oltretutto si tratta di varietà pregiate di olivi che, in buona parte erano destinati a fornire olio extravergine d’oliva delle denominazioni d’origine protetta regionali: Aprutino Pescarese, Colline Teatine e Colline Teramane”.
Una devastazione alla quale si aggiunge il più generale dissesto del territorio, con ettari di terreno agricolo fertile franato che, non essendo più stabile, non consentirà per anni la normale coltivazione. Una vera e propria mannaia sull’olivicoltura abruzzese, che prima del mese di gennaio contava 6 milioni di piante su circa 46mila ettari di terreno e che conta ben 15mila aziende che coltivano prevalentemente olivo e oltre 350 frantoi.
Numeri importanti che, come sottolinea Coldiretti, fanno i conti con una realtà aziendale variegata, che oscilla da una minoranza di imprese specializzate alle aziende a conduzione familiare fino ad arrivare ai numerosissimi ‘agricoltori della domenica’, che si limitano a raccogliere i frutti della terra senza investimenti o lavorazioni del caso (il 75% delle aziende in Abruzzo è di piccole dimensioni).
“Dopo la riduzione della produzione che ha caratterizzato l’ultima campagna olivicola, questa è una ulteriore batosta soprattutto perché andrà ad incentivare indirettamente la presenza sul mercato di prodotti a basso costo e di provenienza estera – dice Coldiretti Abruzzo – E’ pertanto necessaria una riflessione profonda sulla realtà e sulle problematiche del settore olivicolo in Abruzzo e, in particolare, sul prezzo di un prodotto, l’olio extravergine che, seppur simbolo di salute e di genuinità, resta comunque un bene sottopagato. Basti pensare, giusto per far capire di cosa parliamo, che ogni persona consuma in media al giorno circa 40 grammi di olio pari ad un costo di 32 centesimi, un terzo del costo di un caffè”.