Maltempo, Provincia Pescara incontra deputati e lancia l’allarme: “Servono 100 milioni”
PESCARA, 25 febbraio – La Provincia di Pescara chiede certezza delle entrate economiche per gestire l’ordinario e, soprattutto, l’emergenza. Il grido d’allarme nel corso di un incontro con i parlamentari del Pescarese nell’ambito dell’iniziativa promossa in tutta Italia dagli enti provinciali. “Servono subito 100 milioni di euro per risolvere i problemi causati dall’emergenza maltempo”, dice il presidente dell’ente provinciale, Antonio Di Marco.
All’incontro, oltre a Di Marco, che è anche presidente dell’Unione Province Italiane (Upi) Abruzzo, hanno preso parte i consiglieri provinciali ed i deputati Vittoria D’Incecco, Antonio Castricone, Gianluca Fusilli (Pd) e Andrea Colletti (M5s). Assente il sottosegretario di Stato Federica Chiavaroli.
“A lei – annuncia Di Marco – consegneremo un corposo dossier su tutta la provincia di Pescara, per segnalare l’esigenza che il Governo adegui i decreti emanati e quelli in corso di emanazione, in funzione delle criticità che i sindaci hanno comunicato. Di questi soldi abbiamo bisogno subito, non tra qualche anno”.
Il presidente ha illustrato l’elenco degli investimenti necessari per il ripristino della viabilità provinciale, almeno 31,2 milioni, e di quelli per porre rimedio ai danni subiti in seguito a terremoto e maltempo dalle scuole, oltre sei milioni di euro. Se si sommano queste cifre alle richieste dei Comuni, che hanno presentato una stima dettagliata dei danni, quantificabile in complessivi 60 milioni di euro, si arriva quasi a cento milioni. Da qui la richiesta al Governo e al Parlamento di “affrontare il caso Abruzzo e quello della Provincia di Pescara con un’attenzione ulteriore”.
Anche per questo la Provincia di Pescara, insieme a quelle di Teramo e Chieti, parteciperà alla grande manifestazione in programma a Roma il 2 marzo. “La vicenda di Rigopiano – dice Di Marco – ha richiamato l’attenzione mediatica mondiale, ma la situazione è drammatica in tutta la provincia”.
I quattro parlamentari hanno sottoscritto una dichiarazione in cui si impegnano a sostenere l’inserimento delle proposte normative nel decreto legge enti locali, così come analizzate e proposte dall’Upi. Firmeranno il documento anche il deputato Gianni Melilla (Si) e quelli grillini Gianluca Vacca e Daniele Del Grosso, come riferito da Colletti.
In particolare, le Province chiedono di assegnare loro almeno 250 milioni aggiuntivi per l’esercizio delle funzioni fondamentali necessari per garantire la sicurezza e i servizi adeguati ai cittadini e almeno 300 milioni del fondo Anas per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali, così da aprire le opere necessarie per riportare in sicurezza la rete viaria strategica. Si chiede inoltre di lasciare nei bilanci delle Province i risparmi dei costi della politica determinati dalla gratuità totale dei presidenti e dei consiglieri provinciali: i risparmi – si legge nel documento – devono essere messi a disposizione delle comunità locali. I parlamentari si dovranno impegnare inoltre a ripristinare l’autonomia organizzativa degli enti attraverso la soppressione del comma 420 della legge 190/2014, ad eliminare la prospettiva transitoria e le incongruenze della Legge 56/14 e a cancellare le sanzioni per le Province che hanno sforato il patto di stabilità 2017: “lo sforamento è stato indotto dai tagli ai bilanci e dall’uso degli strumenti straordinari che il Governo ha obbligato ad usare pur di chiudere i bilanci”.
D’INCECCO, IL GOVERNO VEDE L’ABRUZZO COME UNA CENERENTOLA
“L’Abruzzo dal Governo è visto come una ‘Cenerentola’, non solo per tutto quello che sta succedendo, ma anche per gli uomini. Perché i vertici del partito sentono che c’è distanza tra i singoli rappresentanti delle istituzioni. Non si riesce a fare squadra e per questo c’è disinteresse. Pensano che ci facciamo la lotta tra di noi”. Così Vittoria D’Incecco nel corso dell’iniziativa.
La soluzione, secondo la deputata, è quella di “fare squadra, non solo tra i singoli deputati del nostro partito, ma anche di altri partiti e chiedere risorse straordinarie al Governo. Le risorse ci sono, ma sono previste per altri ambiti – sottolinea – Credo che in questo momento sia necessario concentrarle sull’emergenza. Mi sento mortificata per la situazione in cui versano le Province e forse, essendo in un’istituzione superiore, avrei dovuto fare di più per non arrivare a questo”.
COLETTI, DIMISSIONI DI MASSA PER DARE SEGNALE A GOVERNO
Il deputato Andrea Colletti lancia da Pescara una provocazione: “I rappresentanti delle Province italiane dovrebbero dimettersi in massa, così gli enti andrebbero in mano a un commissario prefettizio. Voglio vedere se nomineranno cento commissari e voglio vedere se questi accetteranno la nomina sapendo a cosa andranno incontro, a partire dal dover chiudere le scuole”.
Al presidente della Provincia e ai consiglieri provinciali, Colletti suggerisce di “stabilire qual è il punto di non ritorno e, una volta raggiunto, di dimettersi”, per dare un segnale e far capire che alle condizioni attuali gli enti non sono in grado di gestire gli aspetti di propria competenza. Il parlamentare ha anche sottolineato che “l’interlocuzione partitica è chiusa perché i territori non contano nulla”.
Rispetto alle richieste giunte dalla Provincia, il deputato grillino dice che “sui soldi non possiamo fare nulla, perché li gestisce il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef); sono loro che decidono. Noi possiamo presentare le nostre proposte, ma se il Governo ci dice che non c’è copertura c’è poco da fare. Si potrebbe fare qualcosa con il decreto terremoto, ma ci hanno già anticipato che l’emergenza maltempo non ci sarà, perché verrà inserita in un successivo decreto sugli enti locali. Spero almeno che allargheranno il cratere sismico”.