Manca il personale in neurochirurgia a Teramo, scatta lo stato di agitazione
TERAMO, 12 ottobre – Personale carente e pazienti in terapia sub-acuta assistiti in “maniera sporadica” e in locali inidonei. A denunciare lo stato in cui verserebbe il reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Teramo è la Uil Fpl , che dopo essersi rivolta al Prefetto ha proclamato lo stato di agitazione del personale dell’unità operativa complessa.
“Il ricorso al Prefetto di Teramo si è reso inevitabile – ha commentato il segretario della Uil Fpl Alfiero Di Giammartino – posto che la carenza ormai cronicizzata di personale in un reparto ad elevata assistenza e la mancanza di una adeguata idoneità dei locali ove sono allocati posti letto per terapie sub-intensive stanno destando una elevata preoccupazione da parte degli operatori sia per la loro sicurezza che per i pazienti”.
Una decisione quello di proclamare lo stato di agitazione assunta a fronte del silenzio dei vertici aziendali di fronte a “tutte le segnalazioni inoltrate sia da parte degli stessi operatori che dall’organizzazione sindacale“, ed anche a fronte di una “diffida per una risoluzione immediata dei problemi” che non avrebbe avuto risposta.
“Sia il piano sanitario regionale che l’atto aziendale di riferimento vigenti prevedono nella neurochirurgia di Teramo 23 posti letto di cui 4 di terapia sub-intensiva – continua Di Giammartino – ed i restanti di “degenza ordinaria” anch’essi definiti “specialità di elevata assistenza”, per i quali stante la normativa vigente il rapporto tra pazienti e infermieri è di 2:1. L’attuale dotazione, invece, risulta sottodimensionata rispetto ai parametri di legge”.
A ciò si aggiungerebbe secondo il sindacato anche la non idoneità dei locali ove sono allocati i posti letto di terapia sub-intensiva.