Martinsicuro, la sposa per farla prostituire: condannato a 4 anni
TERAMO, 15 settembre – Prima l’aveva adescata attraverso una fitta corrispondenza, poi dopo essere volato nel suo paese per sposarla ed averla convinta a seguirlo in Italia aveva tentato di metterla sulla strada per farla prostituire. Un tentativo fallito solo perché la giovane, una marocchina di 24 anni, era fuggita per rifugiarsi in una comunità protetta denunciando il marito.Una vicenda che oggi, al termine del processo davanti al Tribunale di Teramo, ha visto i giudici condannare l’uomo, un albanese di 40 anni, a quattro anni per induzione alla prostituzione. Al 40enne la Procura contestava anche i reati di tentato sfruttamento e tentato favoreggiamento della prostituzione, reati dai quali è stato assolto.
Capi di imputazione, questi ultimi due, che venivano contestati anche ad un presunto complice dell’uomo, un marocchino di 40 anni, che è stato assolto da entrambi i reati.
La vicenda che aveva portato i due ad essere rinviati a giudizio risaliva al 2012 quando l’albanese, dopo aver conosciuto la ragazza ed essersi finto come un uomo facoltoso, l’aveva convinta a sposarlo. Il quarantenne era addirittura volato in Marocco, dove era convolato a nozze con la giovane e celebrato il matrimonio con una cerimonia tradizionale marocchina. Poi, una volta sposati, era tornato in Italia sostenendo di avere impegni di lavoro e chiedendo alla giovane sposa di raggiungerlo.
Ma una volta arrivata a Fiumicino la donna aveva trovato ad attenderla al posto del marito un connazionale marocchino che, secondo l’accusa, dopo averla portata a Martinsicuro le aveva consegnato un cellulare e le chiavi di un appartamento dicendole che avrebbe dovuto prostituirsi sulla strada fino a che non avesse guadagnato 10mila euro. Soldi che le sarebbero serviti per il permesso di soggiorno. Ma la giovane, dopo essersi rifiutata, era riuscita a scappare e a denunciare i due.
Oggi la sentenza, che ha visto i giudici condannare a 4 anni il marito e assolvere il presunto complice.