Morto Berhault, il cane che soccorreva i dispersi. Il ricordo del Cnsas
AVEZZANO, 1 dicembre – Nell’arco di nove anni ha partecipato a decine di missioni di ricerca e salvataggio, dal terremoto dell’Aquila fino alla tragedia di Venarotta. Un eroe a 4 zampe, Berhault, che portava non a caso il nome di un “visionario” alpinista francese, e che ieri è morto ad un anno dalla “pensione” , arrivata nel 2015.
A ricordarlo, oggi, è il Cnsas Abruzzo, che dal 2006 al 2015 si è avvalso della sua “collaborazione” accanto al conduttore Antonello Iacobucci. “Berhault è stato per molti una mascotte, per Antonello un amico fedele, ma per noi innanzitutto un ottimo soccorritore” sottolineano gli uomini del soccorso alpino che ricordano il suo lungo curriculum.
Ultimo allievo del mitico Filippo Fazi, il coordinatore nazionale che negli anni ’90 ha introdotto l’unità cinofila nel Soccorso Alpino Abruzzese, Berhault si è prima abilitato per la ricerca in superficie e poi per quella in valanga, turnando così, in compagnia del suo conduttore e durante la stagione invernale, all’elisoccorso del 118.
Nel suo rapporto praticamente esclusivo con Antonello, Berhault, addestrato con tecniche assolutamente innovative, ha imparato a soccorrere “con il piacere di farlo”.
“Si dice che l’amicizia tra alpinisti sia un legame forte, perché affidi al tuo amico la corda che ti assicura alla vita. Berhault è stato un vero alpinista… – sottolineano i tecnici della stazione del Cnsas di Avezzano, compagni di mille disavventure – si è fidato sempre di noi, attraverso Antonello, come noi di lui”.