Mosciano Sant’Angelo, discarica abusiva segnalata 18 mesi fa e mai bonificata
MOSCIANO SANT’ANGELO, 2 agosto 2017 – Una discarica abusiva nei pressi del fiume Tordino, a Mosciano Sant’Angelo, segnalata 18 mesi fa alla Polizia ecologica, che aveva sottoposto a sequestro l’area, ma mai bonificata. E’ la denuncia del Wwf di Teramo, che chiede di procedere immediatamente alla bonifica della discarica, nella quale sono presenti grossi bidoni blu, lastre di eternit frantumate e rifiuti di vario genere, e di adottare le misure necessarie ad impedire l’abbandono di ulteriori rifiuti nel sito.
La vicenda è tornata di attualità dopo che alcuni cittadini, negli ultimi giorni, hanno segnalato la discarica, che si trova nella zona industriale di Mosciano.
Una discarica che in realtà – come riferisce l’associazione ambientalista – era già stata segnalata da alcuni ciclisti e sottoposta a sequestro nel febbraio 2016. A distanza di un anno e mezzo, però, nulla è stato fatto:
“Anzi, la situazione è sicuramente peggiorata – rimarca il Wwf di Teramo – considerato che i rifiuti sono rimasti abbandonati per un lungo periodo e che, nelle vicinanze, sembra siano stati scaricati nel frattempo rifiuti edili pericolosi, interrati nelle adiacenze”.
A partire da questo caso, l’associazione ambientalista amplia il raggio della propria riflessione:
“La presenza di microdiscariche abusive è una costante dei nostri lungofiume, ma è particolarmente grave che un’area sottoposta a sequestro venga poi dimenticata. Il facile accesso a scarpate e corsi d’acqua attraverso strade carrabili aperte, più o meno abusivamente, rende semplicissimo l’abbandono dei rifiuti in zone frequentate da veri e propri delinquenti che, invece di conferire i rifiuti nei centri autorizzati, li abbandonano all’aperto così da non dover pagare i costi di smaltimento. L’incapacità di arginare fenomeni come l’abbandono dei rifiuti da parte di piccoli delinquenti, apre la strada alle grandi organizzazioni criminali che fanno grandi affari sul traffico e sullo smaltimento illegali di rifiuti. Il non controllo e la mancata repressione dell’abbandono dei rifiuti rende il nostro territorio appetibile a quanti sono intenzionati a determinare situazioni ben più gravi”.
Secondo il Wwf, accanto alla repressione dei reati, deve essere sviluppata anche un’azione di prevenzione:
“Da questo punto di vista rendere fruibile il lungofiume può essere una soluzione. L’ipotesi di un grande parco fluviale lungo il fiume Tordino, con la rinaturalizzazione del corso d’acqua nei tratti più compromessi, la chiusura delle strade abusive sul lungofiume e la creazione di una pista ciclabile rispettosa dell’ecosistema fluviale, che da Teramo arrivi fino alla costa, aumenterebbe la corretta fruizione di questi luoghi e renderebbe più difficile l’azione di quanti hanno bisogno di agire lontano da testimoni”.