Nino D’Angelo a Pescara con il suo ‘Concerto 6.0’: “Sarà una grande festa”
PESCARA, 9 agosto – Il “caschetto biondo” è diventato grande. Tanto sul piano anagrafico quanto a livello artistico. Nino D’Angelo, sabato 11 agosto, porterà al Teatro D’Annunzio di Pescara il suo “Concerto 6.0”. Uno spettacolo che è parte di un lungo tour iniziato lo scorso anno a Napoli, proprio per celebrare i 60 anni di uno degli interpreti più amati della scena musicale partenopea.
“Questa tournée – spiega D’Angelo, che con il suo show toccherà le principali località italiane e europee – è una grande festa popolare che ci consentirà di divertirci tutti insieme”.
Il “Concerto 6.0” ripercorre la straordinaria carriera dell’artista napoletano, segnata dalla musica, ma anche dal cinema e dal teatro. Un percorso lungo 40 anni, ricco di successi, che ha proiettato Nino D’Angelo dal suo quartiere, San Pietro a Patierno, verso il generale apprezzamento tributatogli da pubblico e critica.
Nello spettacolo in programma a Pescara, D’Angelo proporrà le hit degli anni Ottanta (“Nu jeans e na maglietta”, “Maledetto treno”, “Sotto ‘e stelle”) e Novanta (“Mentecuore”, “Nun te pozzo perdere”, “Carezza luntana”). Brani che si sposeranno con le canzoni degli anni successivi, caratterizzate dalla piena maturazione artistica del cantante partenopeo, culminata in quella che la critica ha definito “la svolta sociale ed etnica” di Nino D’Angelo, certificata da brani come “Senza giacca e cravatta”, “Jammo ja’” e “Jesce sole”.
D’Angelo sarà accompagnato dal suo gruppo musicale e nel corso dello show saranno riproposte le immagini più belle ed emozionanti del concerto-evento, tenutosi il 24 giugno dello scorso anno allo stadio San Paolo di Napoli, che segnò l’inizio del tour.
Il “Concerto 6.0” fa parte di un progetto che è proseguito con la pubblicazione dell’album “Nino D’Angelo 6.0”: un triplo cd contenente il dvd dello show al San Paolo, un disco di inediti e uno con i maggiori “insuccessi”.
Gli ultimi biglietti per la tappa di Pescara sono disponibili sui tradizionali circuiti di vendita.
Foto Roberto Troisi