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‘Norma Abruzzo’ spalma debito Regione. D’Alfonso: “Giorno storico”. M5s: “Ente è fallito”

‘Norma Abruzzo’ spalma debito Regione. D’Alfonso: “Giorno storico”. M5s: “Ente è fallito”

L’AQUILA, 18 ottobre 2017 – Arriva la “norma Abruzzo” nella legge di bilancio dello Stato e il governo regionale esulta. “Oggi non è una giornata neutra, oggi facciamo la storia – annunciano il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso e l’assessore al Bilancio, Silvio Paolucci -. La nuova misura consentirà di fronteggiare il debito ereditato al 31 dicembre 2014, in 20 esercizi successivi rispetto al debito di oltre 750 milioni di euro, cristallizzato dall’apposita delibera della giunta regionale, con l’obbligo di aumentare gli investimenti del 2% a partire dal 2018”.

D’Alfonso e Paolucci aggiungono:

“La finanza pubblica della Regione Abruzzo torna così definitivamente in bonis. Si tratta di un risultato senza pari e a questo punto si può cominciare a correre e a ingrandire il nostro regionalismo”.

Di tutt’altro tenore le reazioni delle opposizioni. Domenico Pettinari, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, commenta:

“Non c’è nulla da gioire, è un risultato tragico. Significa semplicemente che il disavanzo della Regione, che D’Alfonso chiama erroneamente debito, verrà spalmato sui prossimi 20 anni. Una decisione scontata, già assunta dal Governo per altre Regioni. La realtà, invece, è che quel disavanzo, fotografato soltanto fino al 2014, oggi ha quasi raggiunto quota un miliardo di euro: ciò significa che la Regione è tecnicamente fallita e che per il prossimo ventennio, ogni anno, l’Abruzzo dovrà versare una quota di 50 milioni di euro. Sono tutti debiti che ricadranno sulle teste dei più giovani e anche dei nuovi nati, e che si tradurranno necessariamente in tagli ai servizi essenziali, ovvero trasporti, sociale e sanità”.

Pettinari rimarca:

“Un presidente serio dovrebbe presentarsi ai cittadini e spiegare come stanno le cose, ammettendo che siamo messi male, che non sarà possibile effettuare investimenti per molto tempo e che si procederà a tagliare gli sprechi. Perchè proprio gli sprechi rappresentano la vera emorragia di danaro pubblico. Basta pensare a quello che succede alla Asl di Pescara, con apparecchi per gli esami oncologici in affitto, che finora ci sono costati 10 milioni di euro e che invece potrebbero essere acquistati al costo di un solo milione di euro. Per non parlare della corruzione, che come ha rivelato proprio Abr24News, in Abruzzo ha raggiunto i livelli più elevati d’Italia”.

Gianni Chiodi, consigliere regionale di Forza Italia, è stato il predecessore di D’Alfonso alla guida della Regione:

“Si tratta di una norma indispensabile, che più volte sollecitai anche io in commissione, in realtà invocando un arco temporale di 30 anni. D’altronde era chiaro che fosse necessario un tempo più ampio per ripianare il deficit e che i 7 anni iniziali fossero troppo pochi. Il Governo ha atteso fin troppo prima di adottare questa misura”.

Chiodi, però, appare molto scettico sul fatto che la “norma Abruzzo” possa consentire alla Regione di rimettersi in moto:

“Questi annunci sono solo ‘dalfonsite’. Era una misura indispensabile, ma è semplicemente come diluire ulteriormente un mutuo, che comunque resta sulle nostre spalle. Serve ben altro per rimettere in moto l’economia abruzzese, occorrono politiche più serie ed efficaci, visto che mentre il resto del Paese è in leggera ripresa, l’Abruzzo evidenzia i peggiori dati economici d’Italia, con il numero più elevato di imprese che chiudono. La verità è che la Regione non spende i fondi europei, non fa i bandi, non ha una strategia chiara”.

La risposta arriva a stretto giro di mail ed è firmata da Andrea Marconi, componente della segreteria del presidente:

“Stupisce che il consigliere Gianni Chiodi non capisca il valore della “norma Abruzzo” – scrive – che consentirà alla Regione di estendere l’ammortamento del debito pubblico – maturato nel periodo 1999/2014 – fino a 20 anni. Stupisce poiché egli esercita la professione di commercialista e dunque dovrebbe conoscere bene il valore di un provvedimento di questo tipo, soprattutto quando viene applicato ad un ente locale. Forse in preda a confusione, Chiodi loda la norma definendola “indispensabile” e al tempo stesso critica il presidente D’Alfonso per averla maieutizzata attraverso un lavoro diuturno in sede governativa. Se davvero il consigliere pensa che questo provvedimento fosse necessario, poteva farlo approvare nei 66 lunghissimi mesi che lo hanno visto a capo della Giunta regionale”.

Marconi ne ha anche con i 5 Stelle:

“Quanto alle critiche del consigliere Domenico Pettinari, respingiamo al mittente l’affermazione secondo cui la Regione Abruzzo sia “tecnicamente fallita” e gli garantiamo che nessun taglio verrà effettuato dall’amministrazione regionale su servizi essenziali quali trasporti, sociale e sanità. In ogni caso, qualora fosse davvero convinto di ciò che sostiene, Pettinari potrebbe sempre fare una delle tante denunce per le quali è divenuto proverbiale. Intanto vogliamo rassicurare entrambi: venerdì prossimo il presidente D’Alfonso – insieme all’assessore al bilancio Silvio Paolucci – terrà una conferenza stampa per spiegare nel dettaglio agli abruzzesi (e quindi anche a Chiodi e Pettinari) l’importanza del provvedimento”.

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