Nuovo Ponte Flaiano, il centrodestra pescarese taglia il nastro in anticipo: “E’ opera nostra” /FOTO

PESCARA, 14 giugno 2017 – E’ guerra a colpi di cerimonie, tra centrodestra e centrosinistra, alla vigilia dell’inaugurazione del Ponte Flaiano a Pescara. Una disputa un po’ provinciale, che evoca certe opere di Guareschi, sulla falsariga dell’eterna sfida tra Peppone e Don Camillo. Gli esponenti del centrodestra pescarese, questa mattina alle 11, hanno tagliato il nastro sulla sponda nord del ponte, convocando una conferenza stampa per rivendicare la primogenitura dell’opera. Un orario non casuale, perchè esattamente negli stessi istanti, a Palazzo di Città, il centrosinistra teneva un’altra conferenza stampa per presentare la cerimonia ufficiale, che invece si terrà domani.
Il capogruppo di Forza Italia in Comune, Marcello Antonelli, l’ex sindaco Luigi Albore Mascia, il capogruppo di Pescara Futura Carlo Masci, il consigliere regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri e altri esponenti del centrodestra pescarese, si sono ritrovati in via Gran Sasso, davanti al Ponte Flaiano, per fornire la loro ricostruzione della vicenda.
E’ stato Antonelli a ripercorrere l’iter che, a suo dire, dimostrerebbe la primogenitura del centrodestra:
“Siamo qui per fare un’operazione verità, perchè l’idea del ponte risale al 2001, quando la giunta di centrodestra guidata da Carlo Pace inserì l’opera nel Piano Urbano della Mobilità. In seguito si insediò la giunta D’Alfonso, che portò avanti le procedure fino al 2008, quando tornò il centrodestra al governo della città, facendo approvare in Consiglio comunale la delibera con la quale si dispose l’efficacia degli atti di approvazione della variante per consentire la costruzione del Ponte Nuovo”.
Secondo Antonelli il merito per la realizzazione del ponte va dunque assegnato al centrodestra, anche perchè l’eredità lasciata alla giunta Mascia dall’amministrazione D’Alfonso, avrebbe presentato gravi lacune, sia sul piano progettuale che finanziario:
“La giunta D’Alfonso ci aveva lasciato un progetto irrealizzabile, visto che il Genio Civile aveva ordinato una serie di prescrizioni, a partire dalla messa in sicurezza degli argini, per la quale non c’era copertura finanziaria. Siamo stati noi a trovare i finanziamenti in Regione e a portare avanti l’intera procedura, con i costi che nel frattempo erano lievitati da 9 milioni ad oltre 13 milioni di euro”.
Poi un affondo contro l’attuale primo cittadino di Pescara:
“Al sindaco Alessandrini a quel punto restava soltanto il compito di migliorare la viabilità, per garantire l’obiettivo di collegare l’asse attrezzato al parcheggio dell’area di risulta tramite il ponte. Invece si è preferito disperdere 12 milioni di euro in opere di dubbia utilità, senza incidere sulla viabilità e lasciando in piedi, nei pressi del ponte, orrori come questo muro cadente che qualcuno ha già ribattezzato muro del pianto”.
Particolarmente polemico l’ex sindaco Luigi Albore Mascia, che ha compiuto un parallelo con quanto avvenuto per il Ponte del Mare:
“Rilevo una chiara differenza di stile tra le amministrazioni di centrodestra e centrosinistra. Nel 2009 ereditai la conclusione di un’opera, il Ponte del Mare e telefonai personalmente al mio predecessore D’Alfonso, per invitarlo alla cerimonia, riservandogli un posto in prima fila e prevedendo un suo intervento nel corso della cerimonia di inaugurazione. D’Alfonso non solo non prese parte alla cerimonia, ma scelse di rendere noto il mio invito alla stampa e di occupare la sponda sud del ponte, insieme ad un manipolo di suoi sostenitori, impedendo alla nostra amministrazione di tenere la cerimonia di inaugurazione”.
Una sensibilità che a detta di Mascia non sarebbe stata dimostrata né dal sindaco in carica né dal governatore:
“La mancanza di garbo istituzionale si conferma anche in questa occasione visto che, a ventiquattro ore dalla cerimonia d’inaugurazione del Ponte Flaiano, né D’Alfonso né il sindaco Alessandrini si sono degnati di rivolgere un invito all’ex sindaco o comunque di prevedere uno spazio per l’opposizione di centrodestra, che ha partorito e cantierato l’opera”.