Oddo resta e il Pescara va in ritiro: “Non me ne vado, un capo non abbandona la sua squadra”
PESCARA, 18 dicembre – Clima teso negli spogliatoi dell’Adriatico, al termine dell’ennesima disfatta interna, che spalanca al Pescara le porte della serie B già prima della fine del girone di andata. All’esterno dello stadio rimbombano i petardi esplosi dai tifosi, che hanno dato vita ad una contestazione. Il tecnico Massimo Oddo resta, ma la squadra da lunedì andrà in ritiro.
Oddo chiarisce subito che non ha alcuna intenzione di rassegnare le proprie dimissioni:
“Sicuramente non me ne vado. Non so se la società voglia fare altre scelte, ma io ci metterò la faccia fino alla fine, perché sono il capo di questa squadra e un capo non abbandona mai la sua squadra”
Questa la spiegazione dell’undicesima sconfitta stagionale, la dodicesima sul campo, fornita dall’allenatore del Pescara:
“In questo momento la paura la fa da padrona. Alla prima palla che cade in area hai talmente tanta paura di prendere gol che alla fine lo prendi, peraltro su meccanismi elementari sui quali hai lavorato tanto in settimana. Quando ci lavori tanto e sbagli, non può che essere una questione di testa. Ci vuole un episodio positivo, che faccia scattare qualcosa nella testa dei giocatori”.
Quanto agli episodi e alle scelte compiute nel corso della gara, Oddo spiega:
“L’espulsione di Verre mi è sembrata esagerata, ho visto falli molto più cattivi sanzionati con il cartellino giallo. Ho sostituito Manaj perchè in quel momento non potevamo fare altro che stare bassi e compatti, e provare a ripartire con un giocatore veloce come Caprari”.
Infine il discorso scivola sul clima ambientale pesante, che si è determinato a Pescara con la contestazione dei tifosi.
“In questo momento siamo soli e dobbiamo aiutarci da soli – conclude Oddo -. Personalmente rispetto la contestazione, i fischi a fine gara ci stanno tutti, ma non capisco quando si crea un clima di tensione già all’inizio della partita, perché sicuramente non fa bene ai ragazzi”.
Sull’altro fronte è soddisfatto Roberto Donadoni, che con molta signorilità non infierisce sulle pecche del Pescara:
“Fare gol dopo sei minuti ci ha dato fiducia e coraggio, togliendo certezze agli avversari e poi l’espulsione ha complicato ulteriormente le cose per il Pescara. In ogni caso sono contento, perché abbiamo avuto fin dall’inizio un atteggiamento positivo e intraprendente e non abbiamo mai concesso all’avversario di mettere in discussione il risultato”
Anche il tecnico dei felsinei rimarca l’incidenza dell’aspetto ambientale sulle difficoltà della squadra.
“Mi aspettavo una squadra che dal punto di vista psicologico fosse in difficoltà. D’altronde qualsiasi squadra, quando si contesta e non si vince, perde certezze e fiducia. Non a caso il Pescara oggi è la brutta copia di quello visto ad inizio campionato”.