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Omicidio Alessandro Neri, arresti in tutto l’Abruzzo: maxi operazione dei Carabinieri

Omicidio Alessandro Neri, arresti in tutto l’Abruzzo: maxi operazione dei Carabinieri

PESCARA, 15 gennaio – È in corso dalle prime ore dell’alba una operazione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Pescara volta all’esecuzione di 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed ulteriori perquisizioni domiciliari nelle provincie di Pescara, Chieti e Teramo. I provvedimenti sono stati disposti dal gip del Tribunale di Pescara su richiesta della locale Procura nel contesto delle indagini scaturite dall’omicidio di Alessandro Neri, il giovane di Spoltore trovato morto alla periferia di Pescara l’8 marzo 2018.

Le accuse contestate sono di spaccio di stupefacenti, estorsione, detenzione abusiva armi e danneggiamento, relativamente a fatti accertati nel capoluogo Pescarese.

Impegnati circa 80 Carabinieri, unità cinofile ed elicotteri.

I sei arrestati sono: Flaviano Spinelli, Junior Insolia, Yordan Insolia, Marco Lapenta, Christian De Sanctis, Giulia Spinelli. Tutti sono stati condotti in carcere, tranne Giulia Spinelli, ai domiciliari perché in attesa di un figlio. Per i diversi reati sono indagate anche altre dodici persone. Secondo una prima ricostruzione Neri, giovane in privato attento e premuroso, sarebbe stato “contiguo” al mondo della criminalità e assieme a uno degli indagati avrebbe anche acquistato una pistola.

Il giovane avrebbe anche investito ingenti somme di denaro per supportare le attività di spaccio del gruppo criminale che nel tempo avrebbe  immesso sul territorio pescarese rilevanti quantità di droga, cocaina in particolare, per migliaia e migliaia di euro.

Durissimi nei rapporti con atteggiamenti prevaricatori nei confronti delle persone che, dopo essersi rifornite, pagavano in ritardo.

I fratelli Insolia, Junior in particolare, sarebbero stati quelli più vicini ad Alessandro Neri, che materialmente non spacciava, ma faceva parte di una rete che funzionava anche grazie ai suoi investimenti e di cui si serviva.

Le indagini hanno consentito di delineare il sistema di relazioni interne: secondo gli investogatori è Flaviano Spinelli l’elemento di punta del gruppo, da lui si rifornivano Junior Insolia, Marco Lapenta e la compagna, poi diventata moglie, Giulia Spinelli, che a loro volta, per lo smercio si avvalgono della collaborazione di De Samctis.

Comunicavano attraverso un loro codice interno e lavoravano la coca in maniera particolare, letteralmente “cucinandola” in padella, mescolandola con ammoniaca e portandola ad elevate temperature, in modo da isolarne la parte più pura. Che consumavano fumandola e non inalandola.

Ma quello che maggiormente caratterizzava la struttura era la violenza nei rapporti con gli acquirenti, esercitata in particolare dai fratelli Insolia: numerosi episodi di violenza criminale sono ora in corso di ricostruzione.

Peraltro in un’occasione è stata anche utilizzata come corriere inconsapevole una ragazzina di 11 anni, attraverso la quale è stato effettuato un recapito di sostanze stupefacenti.

Sebbene al momento non sia possibile dire se il killer sia tra gli arrestati, il provvedimento di custodia cautelare – emesso dal gip Antonella Di Carlo su richiesta del pm Luca Sciarretta – per i militari dell’Arma del Comando Provinciale di Pescara

“costituisce un importantissimo tassello ed un nodale sbocco investigativo in quanto certifica l’esistenza di un sodalizio criminoso, nel cui ambito la vittima, ancorché incensurata, ricopriva un ruolo significativo”.

Affiancato dai comandanti del Reparto Operativo e del Nucleo Investigativo, il colonnello Gaetano La Rocca e il maggiore Massimiliano Di Pietro, il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Marco Riscaldati, ha sottolineato che

“in questi nove mesi l’attività investigativa non è mai scemata e l’indagine sull’omicidio andrà avanti: continueremo a scavare in questo mondo”.

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