Omicidio Bucco archiviato, la morte di Nicola senza un colpevole e senza un perché
PESCARA, 15 febbraio – Resta senza un colpevole l’omicidio di Nicola Bucco, l’uomo di 53 anni che nel primo pomeriggio del 14 novembre 2012, all’interno della sua abitazione di via Leopardi a Pescara, venne ucciso con tre coltellate. L’unico elemento certo è che Bucco conosceva il suo assassino, visto che la vittima aprì la porta al suo carnefice e probabilmente si apprestò a cucinargli il pranzo. Un elemento che ha consentito di circoscrivere il campo, ma che non è stato sufficiente ad individuare l’autore dell’omicidio.
Per mesi venne scandagliato l’ambiente del baretto del porto pescarese, che Bucco frequentava abitualmente e che risultò particolarmente reticente nei confronti degli inquirenti. Tre persone finirono nel registro degli indagati: Emilio Massacese, sul quale la Procura concentrò i suoi principali sospetti. Il gip Nicola Colontanio, nel decreto di archiviazione, definisce le dichiarazioni rese da Massacese “assolutamente inattendibili, in quanto smentite dai tabulati telefonici e dai documenti acquisiti”. A suo carico, però, non è mai emersa alcuna prova. Venne indagato anche Giuseppe Del Rosario, al quale la vittima doveva dei soldi, ma gli accertamenti successivi certificarono la sua completa estraneità alla vicenda, visto che Del Rosario si trovava fuori città al momento del delitto. Il terzo uomo a finire nel mirino della Procura fu il marocchino Ben Amri Rafik, alla luce di un accesso litigio avuto con Bucco molti anni prima, ma anche in questo caso non emersero indicazioni circa un suo coinvolgimento e anzi venne accertato che negli ultimi tempi i due avevano ristabilito un buon legame.
Una nuova pista affiorò soltanto due mesi fa, tramite una lettera anima, che esortava ad indagare su due persone di statura elevata, una delle quali impiegata in Comune e sparita da tempo. Gli inquirenti tuttavia non l’hanno mai presa in considerazione, proprio perché un mittente anonimo non è considerato attendibile.
L’assassino di Bucco è dunque libero e impunito. Un uomo è morto e i suoi familiari, che non hanno avuto giustizia, continueranno a chiedersi chi e per quale regione abbia ucciso Nicola.