TERAMO, 18 luglio – E’ con una condanna a 30 anni ed 8 mesi per omicidio volontario e porto ingiustificato di armi che questa mattina si è chiuso, almeno in primo grado, il processo con rito abbreviato che vedeva davanti al gup Roberto Veneziano il  27enne albanese Fitim Koldashi, che lo scorso 20 giugno uccise con due coltellate, al termine di una discussione, il 22enne di origini rom Manuel Spinelli.

Una condanna che ha accolto in pieno le richieste del pm di udienza, il sostituto Laura Colica, con il gup che ha disposto anche una provvisionale di 30mila euro in favore della madre di Spinelli e di 5mila euro in favore della compagna del 22enne, che si erano costituite parte civile nel processo, con il risarcimento del danno da quantificarsi in separata sede. Novanta giorni il termine stabilito per il deposito della sentenza.

Manuel Spinelli, 22 anni, era stato ucciso a giugno dello scorso anno al termine di una scazzottata. Secondo la ricostruzione effettuata all’epoca dai Carabinieri, il ragazzo, che si trovava fuori a cena con alcuni parenti, si sarebbe incrociato casualmente con l’albanese, che in quel momento stava passando in auto con la sua fidanzata, la ex di Spinelli.

Secondo quanto emerso nel corso delle indagini l’albanese sarebbe passato vicinissimo con la macchina al gruppetto e ci sarebbero stati qualche sguardo di troppo e qualche parola grossa. Poi  il 27enne sarebbe sceso dall’auto e tra i tre sarebbe iniziata  una scazzottata. Poi i fendenti sferrati dall’albanese, con due coltellate che hanno raggiunto il 22enne al volto e al cuore. Koldashi, assistito dall’avvocato Paola Pedicone, ha sempre sostenuto di aver tirato fuori il coltello, che portava sempre con sé, solo per difendersi.