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Omicidio di Vasto, chiesti i domiciliari per Di Lello

Omicidio di Vasto, chiesti i domiciliari per Di Lello

VASTO, 15 febbraio – Non può stare in cella, Fabio Di Lello, non lo consentono le sue condizioni psicofisiche, incompatibili con il regime carcerario. E’ quanto sostengono i difensori del giovane che hanno presentato un’istanza al gip per la concessione degli arresti domiciliari.

Secondo gli avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni le condizioni dell’uomo, arrestato lo scorso primo febbraio per l’omicidio di Italo D’Elisa sono molto gravi:

“Sta malissimo – dicono i legali – piange in continuazione e non riesce a venire fuori da questo stato di prostrazione”.

Proprio per le sue condizioni, lo scorso 4 febbraio, Di Lello si era avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

Il giovane aveva sparato tre colpi di pistola contro il ragazzo accusato di aver ucciso la moglie, Roberta Smargiassi, in un incidente d’auto l’estate scorsa.

Un lutto che Di Lello non è mai riuscito a superare: lentamente si era lasciato andare sia fisicamente che psicologicamente, ogni giorno andava al cimitero, la sua vita era completamente cambiata.

Era in cura da un medico, anche per questo i suoi legali stanno raccogliendo documentazione utile alla richiesta di una perizia psichiatrica,  accertamento necessario per capire fino a che punto il loro assistito fosse in uno stato di prostrazione psicologica sfociato nella vendetta

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