Omicidio Neri, Alessandro ucciso con due colpi di pistola. Letale quello alla testa
PESCARA, 12 marzo – Alessandro Neri, il giovane di 29 anni, di Spoltore, trovato morto giovedì scorso in un canale alla periferia Sud di Pescara, è stato ucciso con due colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata. Letale il colpo che lo ha raggiunto alla testa.
Il proiettile che ha raggiunto il giovane alla testa è stato recuperato nel corso dell’autopsia ed ha consentito di accertare che l’arma utilizzata è di piccolo calibro. L’altro colpo ha raggiunto Neri all’emitorace. Particolari che sono stati rivelati oggi pomeriggio, nel corso di un incontro con i giornalisti, dal comandante provinciale dei Carabinieri di Pescara, Marco Riscaldati. Che ha spiegato:
“Il colpo alla testa è stato rintracciato nella calotta cranica. Recuperato, è stato già affidato all’esame dei Carabinieri del Ris di Roma. Dall’autopsia non è emersa colluttazione che possa avere riguardato il volto o il corpo vittima”.
Sul luogo del ritrovamento, inoltre, non è stata ritrovata la chiave della macchina. Il portafoglio, come già emerso, non è stato trovato perché il ragazzo “non era solito utilizzarlo”. Effetti personali, come documenti o carte di credito, non sono stati ritrovati. Il telefono cellulare, invece, è stato recuperato. In più occasioni sono stati svolti accertamenti su luogo del ritrovamento del corpo e il materiale repertato è all’esame del Ris di Roma.
Riscaldati ha aggiunto:
“Non siamo in grado di stabilire con certezza se sia stato ucciso su luogo del ritrovamento”.
Al momento non ci sono indagati, ma si continua a scavare a trecentosessanta gradi nella vita del giovane e della sua famiglia.
Proprio i parenti di Alessandro, attraverso i Carabinieri, sottolineano che “la famiglia Neri non ha alcuna situazione di conflittualità con la famiglia Lamaletto”, cioè quella della madre. In questo modo i parenti del 29enne, stremati dal dolore, mettono a tacere le voci circolate su presunti dissidi che potrebbero essere ricollegabili al delitto.