Omicidio Rapposelli: giudizio immediato per Giuseppe e Simone Santoleri. Processo al via a gennaio
TERAMO, 11 settembre – Decreto di giudizio immediato per Giuseppe e Simone Santoleri, rispettivamente ex marito e figlio della pittrice teatina Renata Rapposelli, accusati di omicidio volontario e soppressione di cadavere per la morte della donna. La 64enne, che risiedeva da anni ad Ancona, era scomparsa il 9 ottobre scorso a Giulianova, proprio dopo avere fatto visita ai due familiari ed era stata ritrovata cadavere sul greto del fiume Chienti a Tolentino diversi giorni dopo. Il processo a carico dei due, come deciso dal gip, che ha accolto la richiesta di immediato presentata dal pm Enrica Medori, titolare del fascicolo, si aprirà il prossimo 16 gennaio davanti al Tribunale di Teramo.
I due uomini, assistiti dagli avvocati Gianluca Reitano, Gianluca Carradori e Alessandro Angelozzi, sono in carcere da marzo. Secondo l’accusa, che adesso dovrà essere provata in dibattimento, i due avrebbero ucciso la donna, arrivata a Giulianova proprio per incontrare l’ex marito e il figlio, lo scorso 9 ottobre, al termine di un’accesa discussione per questioni economiche.
A denunciare la scomparsa di Renata Rapposelli erano stati alcuni amici della donna, con il cadavere ritrovato diversi giorni dopo su, greto del fiume Chienti.
Nel pomeriggio, dopo aver ricevuto la notifica in mattinata della fissazione della prima udienza del processo, gli avvocati di Giuseppe e Simone Santoleri hanno annunciato che inizieranno subito, “con propri consulenti, ad analizzare il fascicolo delle indagini per poi evidenziare in dibattimento le varie contraddizioni, già in parte rilevate in sede di Riesame, degli esiti degli accertamenti scientifici e medico legali”.
I legali hanno anche voluto precisare come “in tale fase non era previsto alcun contraddittorio con la difesa” e come “pertanto la valutazione del gip, nell’accogliere la richiesta del pubblico ministero sulla evidenza della prova che giustificherebbe il giudizio immediato, è fondata solamente sul materiale investigativo offerto dalla Procura, senza possibilità di interlocuzione”.
“Peraltro le indagini non sono ancora tecnicamente concluse – aggiungono i legali – poiché non è ancora stato comunicato l’esito degli accertamenti sul terriccio repertato dalla autovettura dei Santoleri, accertamento che, tra gli altri, verosimilmente potrebbe essere favorevole alla difesa”.