Omicidio Sant’Omero, a Teramo i funerali: folla commossa per l’addio ad Ester
TERAMO, 24 giugno – Ester era il loro “angelo”, un’amica più che una dottoressa, sempre pronta a sostenerli anche nei momenti più difficili. Ed è per questo che tanti dei suoi pazienti oncologici hanno voluto essere presenti accanto ai suoi familiari nel giorno dell’ultimo saluto ad una donna “eccezionale”. Pazienti, amici e parenti, che questo pomeriggio si sono stretti al dolore della famiglia dell’oncologa uccisa a coltellate nel parcheggio dell’ospedale di Sant’Omero, con oltre 500 persone che hanno affollato la Chiesa della Madonna della Salute a Villa Mosca.
Un dolore profondo ma composto quello che si respirava in Chiesa, con la messa officiata dal Vescovo Michele Seccia e alla quale hanno preso parte, in forma privata, diversi rappresentanti delle istituzioni, dal sindaco di Teramo Maurizio Brucchi a quello di Roseto Sabatino Di Girolamo, dalla dirigente Asl Maria Mattucci al manager Asl Roberto Fagnano. A dare l’ultimo saluto ad Ester anche l’assessore regionale Silvio Paolucci.
“Proprio quando la speranza sembra essere completamente annullata, delusa, infranta, proprio quando la parola amore diventa un insulto, un alibi una distorsione della mente – ha detto il Vescovo Michele Seccia nell’omelia – tu signore continui a parlarci solo dall’alto della croce. Se riusciamo a guardarti i nostri ragionamenti devono chiudersi, fermarsi, perché lasciandoti crocifiggere e dicendo “Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno” mentre hai usato misericordia hai compatito l’ignoranza, compreso la demenza, quella illusione che crede o fa credere all’uomo di avere potere su tutto. Quel potere che diventa la negazione della vita e della dignità della persona. Ecco perché ancora osiamo trovarci a celebrare il sacrificio eucaristico, ecco perché ancora osiamo trovarci qui intorno all’altare con la nostra sorella Ester, con tutta quella eredità e quel patrimonio di bene che ha seminato lungo la sua esistenza professionale e solo chi l’ha sperimentata ne può parlare. Io non posso aggiungere niente ma ne sonon certo”.
Il Vescovo ne ha ricordato il senso del dovere, l’altruismo, l’abnegazione, l’attenzione verso una sofferenza che a volte non ha speranza ma di fronte alla quale l’umanità e il sorriso la fanno rinascere. Quella speranza che ” per lei non c’è stata, ma in Dio tutto ha un valore, tutto ha un significato“.
In questo senso Ester, è diventata una testimone.
“Questi fratelli e sorelle sono momenti di grandi riflessione – ha concluso il Vescovo – ma l’esperienza di quel che resta come una ferita profonda per ciò che è stato per come è avvenuto non rimanga solo un ricordo ma una lezione di vita per tutti quanti noi. Non crediamo di essere esenti da moneti di follia, di lucidità folle. Se però riusciamo a capire la grande differenza che passa non tra ciò che è bene e ciò che è male, che riusciamo a capire tutti, ma tra ma ciò che è bene e ciò che ci piace, vediamo che quando facciamo prevalere ciò che ci piace non sappiamop mai dove arriviamo. E allora raccogliamoci nella preghiera”.
Dopo la messa la salma di Ester è stata tumulata nel cimitero cittadino di Cartecchio.
Sempre questo pomeriggio, a Teramo, nella Chiesa di piazza Garibaldi, si sono svolti i funerali del presunto omicida della donna, Enrico Di Luca. Funerale al quale hanno preso parte i parenti e gli amici più stretti dell’uomo e che si sono svolti in forma strettamente privata.