Operatori turistici del Gran Sasso in piazza: “Basta chiusure invernali delle strade montane”
L’AQUILA, 2 gennaio 2018 – Una manifestazione di protesta “contro l’ostruzionismo e la chiusura delle strade montane del Gran Sasso”. L’appuntamento è per domani alle 11, a Santo Stefano di Sessanio, in zona lago, sulla strada provinciale 97, presso il bivio per Campo Imperatore. A lanciare l’iniziativa il Comitato #Io Vivo il Gran Sasso, che si è costituito nei giorni scorsi e che comprende gli esercenti di tutti i borghi del comprensorio.
Il comitato spiega in una nota che:
“queste località, grazie al turismo, stanno cercando faticosamente di uscire da una crisi che ha decimato i posti di lavoro nella zona”.
Per queste ragioni i manifestanti chiedono maggiore sostegno dalle istituzioni e domani saliranno a piedi fino al cumulo di sassi che chiude la strada per Campo Imperatore, che come ogni anno, d’inverno, viene chiusa al traffico:
“Negli ultimi giorni di dicembre, all’apice dell’accoglienza per il turismo di Capodanno, è stato riversato sulla strada da Santo Stefano di Sessanio, a Rifugio Racollo, probabilmente da parte dell’amministrazione provinciale, un cumulo di sassi che chiude completamente il passaggio. Se da un lato non possiamo pubblicamente accusare nessuno di questo scempio, dall’altro ci chiediamo come l’ente preposto, ovvero la Provincia, non sia corso a liberare la strada da questo cumulo di sassi, in queste giornate piene di sole e fondamentali per il turismo montano”.
Il comitato sottolinea:
“Da anni oramai tutte le vie di accesso a Campo Imperatore vengono chiuse fino ai primi di maggio, con o senza neve, da sbarre metalliche. L’impossibilità di accedere ad una delle zone più belle dell’Abruzzo e dell’Italia in generale, particolarmente votata al turismo e agli sport invernali, a causa di un sistema burocratico che non riesce ad assicurarne l’apertura, e anzi ne garantisce la chiusura, crea ingenti danni economici ad un territorio già fortemente depresso”.
Gli operatori citano un esempio:
“Il Rifugio Racollo ha dovuto disdire le prenotazioni, in un periodo dell’anno economicamente importante. Chiediamo e vogliamo soluzioni a questo costante problema che riguarda solo questa montagna della provincia di L’Aquila”.