Ospedale di Chieti, Di Primio: “Ci venga detto come e con quale strumento si intende investire”
CHIETI, 23 maggio – Sulla realizzazione del nuovo ospedale di Chieti, da tempo al centro di una vera e propria guerra tra Asl e Regione, interviene anche il sindaco della città Umberto Di Primio, che chiede agli enti interessati di chiarire come e con quale strumento intendano investire sulla struttura sanitaria.
“Riguardo la questione del project financing, denunciando la mancanza totale di chiarezza nell’attività che si sta portando avanti e che penalizza anche chi, come me, vede nel progetto una opportunità per la città, abbiamo chiesto un dettagliato cronoprogramma delle attività che, d’ora in poi, verranno svolte pretendendo massima attenzione, trasparenza e rispetto delle norme ma soprattutto certezza sul futuro dell’ospedale di Chieti dal punto di vista della sua riqualificazione e messa in sicurezza – sottolinea Di Primio – Non sono per il no a priori sul project financing senza indicare alternative che possano portare investimenti sulla città. Osservo, infatti, che, da quanto emerso, i finanziamenti derivanti da leggi nazionali di settore non sarebbero sufficienti e d’altro canto la Regione non ha capacità di indebitamento per finanziare un importante intervento su Colle dell’Ara. In buona ragione, da Sindaco di Chieti, non faccio il tifo per questo o quel progetto ma chiedo certezza di investimenti sul nosocomio teatino. Questo, anche in vista della fase conclusiva della istruttoria per la istituzione del DEA di II livello funzionale degli ospedali di Chieti e Pescara”.
Da qui l’auspicio che il lavoro della commissione paritetica Regione–Asl, costituita ieri mattina, “possa finalmente integrare e, quindi, consentire la chiusura dell’istruttoria riguardante il project nella più totale trasparenza consegnandoci, finalmente, una decisione positiva o negativa che sia su questo strategico intervento per la città di Chieti e per l’Abruzzo”.
Sempre in tema di strutture sanitarie il sindaco di Chieti esprime la propria soddisfazione per l’attivazione dei nuovi servizi presso l’ex ospedale Santissima Annunziata”, in vista dell’imminente inaugurazione del centro prelievi nel vecchio ospedale di via Valignani:
“Già sette anni fa chiedevo di valutare la possibilità di trasferire alcuni servizi nel vecchio nosocomio in modo da costituire una ‘Cittadella sanitaria’ in un luogo che da sempre è deputato alle attività sanitarie- La Asl, finalmente, accogliendo le richieste reiterate nel corso degli ultimi anni dall’amministrazione comunale, sta dando seguito alla riqualificazione del vecchio presidio ospedaliero con l’ampliamento del centro prelievi, già programmato da tempo, servizio che andrà ad implementare le attività che si svolgono nella struttura dove, anche a seguito degli atti urbanistici approvati dal Comune, è stato trasferito il centro vaccinazioni”.
Infine Di Primio sottolinea come nella riunione di ieri del comitato ristretto dei sindaci abbia chiesto all’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, insieme agli altri componenti, “che la Asl Lanciano-Vasto-Chieti non venga penalizzata rispetto alle altre aziende sanitarie e, segnatamente, che le ristrettezze del decreto Lorenzin non si attuino solo alla nostra Asl penalizzandola sotto il profilo del personale e degli investimenti”.
“Abbiamo assistito a una vera e propria fuga del Presidente D’Alfonso che ha usato la commissione di vigilanza per declamare il suo monologo per poi andare via non permettendo ai commissari di porgli domande nel merito della proposta”. Abbiamo preso atto della consistenza politica del Presidente D’Alfonso e delle granitiche motivazioni a sostegno di questo costosissimo progetto. Tanto granitiche da fuggire alle numerose domande e agli innegabili dubbi che abbiamo sempre denunciato. Quella del Presidente D’Alfonso in favore del project financing è una posizione di principio che si scontra contro i pareri negativi di tutti: in generale Tar e Corte dei Conti, in particolare Rup, ufficio affari legali della Asl, studio legale McDermott, professori dell’Università Bocconi, primari dei reparti. Insomma di tutti i soggetti che hanno partecipato all’istruttoria e che hanno espresso gravi criticità su questo progetto, peraltro, alcuni pareri sono stati pagati a peso d’oro”.
Sempre sul tema del nuovo ospedale di Chieti, il parlamentare Fabrizio Di Stefano annuncia di aver presentato un’interrogazione al Ministro della salute per chiedere “quali valutazioni e quali urgenti iniziative intende adottare per contrastare le numerose incongruenze e criticità insite sull’iter del project financing per la realizzazione del policlinico di Chieti da parte della holding Maltauro s.p.a., Azienda Bresciana Petroli Nocivelli s.p.a. e Finanza & Progetti s.p.a.”.
“Il Ministero ha risposto precisando che pur essendo ‘il progetto per l’Ospedale di Chieti al di fuori dell’Accordo di Programma sull’edilizia sanitaria che imporrebbe il coinvolgimento del Ministero della salute nel relativo iter procedimentale’ intende ‘verificare la rispondenza del progetto e del suo impatto sulla rete ospedaliera della regione Abruzzo ai criteri del DM 70/2015′. Ed infatti ha anticipato in questa sede che ‘il Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici in sanità sta concordando con la Regione Abruzzo una specifica riunione, da dedicare proprio all’intervento in parola’ – scrive Di Stefano – Pur essendo solo in parte soddisfatto della risposta è importante che il nucleo di valutazione degli investimenti pubblici in sanità si muova per concordare un incontro con la Regione. Evidentemente anche a loro qualcosa non quadra”