GIULIANOVA, 24 febbraio – L’idea di un ospedale unico in provincia di Teramo non piace né ai cittadini né a molti sindaci, ed in particolare a quelli dei tre comuni sui quali oggi insistono i tre presidi periferici di Atri, Giulianova e S.Omero, considerati come un baluardo verso la mobilità passiva verso altri territori. Tanto che il sindaco di Giulianova Mastromauro, di fronte ad una Asl che spinge per arrivare quanto prima all’ospedale unico acuti, minaccia di chiedere le dimissioni del manager Roberto Fagnano.

“C’è una delibera di Giunta regionale che conferma la realizzazione di un nuovo ospedale a Giulianova. C’è una mozione approvata dal consiglio comunale di Giulianova il 13 febbraio scorso riguardante un ospedale di primo livello sulla costa sulla quale si sta registrando l’attenzione dei sindaci dell’area vasta che fa riferimento al ‘Maria SS.ma dello Splendore’. Ci sarà presto un tavolo istituzionale sulla proposta del nuovo assetto sanitario nella provincia di Teramo, contenuta appunto nella mozione approvata nel consiglio del 13 febbraio, al quale ho invitato tutti i soggetti istituzionali, dal governatore ai parlamentari, dai consiglieri regionali agli stessi sindaci al presidente della Provincia – tuona Mastromauro –  E il manager della ASL invece che fa? Nelle riunioni con i dirigenti medici spinge, come fosse un uomo solo al comando, per l’ospedale unico. Un fuga in avanti inaccettabile su un progetto che non è stato preceduto da una decisione politica né tanto meno da parte della Regione Abruzzo. Che, anzi, sta ancora riflettendo sulla migliore soluzione da adottare”.

Una posizione, quella della Asl, che proprio non va giù al primo cittadino di Giulianova, che accusa Fagnano di sottrarsi ad ogni confronto. E a conferma di ciò Mastromauro cita la mancata partecipazione di Fagnano al consiglio comunale del 13 febbraio, convocato proprio per discutere della questione  di un ospedale di primo livello lungo la costa teramana.

“E’ un esecutore, non decide certo lui le sorti della sanità teramana – continua Mastromauro –  Si occupi piuttosto di evitare l’impoverimento dei livelli sanitari dell’ospedale di Giulianova. Si attivi per garantire la presenza di personale, primari e paramedici, e faccia in modo, come ho tante volte richiesto, che un pronto soccorso di frontiera come è appunto quello del nosocomio giuliese sia in condizioni di operare al meglio, senza richiedere a chi vi lavora turni massacranti facendo i salti mortali. Il direttore generale della Asl di Teramo non può e non deve entrare a gamba tesa, disattendendo le proposte che vengono dal territorio. Un territorio ampio che, registrando quasi la metà dell’intera popolazione della provincia di Teramo, durante il periodo estivo arriva a triplicare la sua popolazione. Si fermi avvocato Fagnano, altrimenti  chiederò le sue dimissioni non solo in veste di sindaco di Giulianova e di referente dell’area vasta che sta occupandosi della proposta dell’ospedale di primo livello sulla costa, ma anche come membro del comitato ristretto dei sindaci della Asl”.