Ospedali, Mastromauro sul piede di guerra: “Chi ha deciso che quello nuovo si farà a Teramo?”
GIULIANOVA, 26 marzo – Nel giorno in cui il presidente Luciano D’Alfonso e l’assessore alla sanità Silvio Paolucci, in una riunione a cui ha preso parte anche il manager della Asl di Teramo Roberto Fagnano, hanno fatto il punto sugli investimenti da dedicare al patrimonio edilizio della Asl di Teramo, annunciando la volontà di dedicare le somme della legge speciale sul terremoto alla costruzione di un nuovo presidio ospedaliero a Teramo e le risorse degli accordi in progetti di riqualificazione e rilancio degli ospedali di Giulianova, Atri e Sant’Omero, arriva piccata la replica del sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro.
Sindaco che parla di decisioni presi senza alcuna interlocuzione e, addirittura, di “un vero e proprio colpo di mano a danni dei territori”.
“Dalla riunione di questa mattina è sortito l’orientamento della Regione a destinare le somme della legge speciale sul terremoto alla costruzione di un nuovo presidio ospedaliero a Teramo, mentre le risorse degli accordi di programma verranno impiegate in progetti di riqualificazione e rilancio dei tre ospedali presenti nel territorio provinciale, tra cui Giulianova – commenta Mastromauro – A questo punto chiedo: chi ha deciso che il nuovo ospedale della provincia si farà a Teramo? Lo chiedo perché noi stiamo ancora aspettando che la Regione si pronunci sulla proposta di realizzare due ospedali di 1° livello”.
Ma non solo. Perché Mastromauro chiede anche di sapere chi abbia deciso di ‘dirottare” “le risorse ex art. 20 destinate ormai da oltre vent’anni per la realizzazione del nuovo ospedale di Giulianova insieme con gli altri di Lanciano, Vasto, Sulmona e Avezzano”
“Sono, queste, domande che attendono risposta. E che è giusto che vengano date anche e soprattutto perché ce le debbono dopo mesi e mesi di incontri, confronti, progettualità presentate, consigli comunali – conclude il primo cittadino – In ultimo prendo atto, e con me l’intera comunità giuliese ma anche i cittadini delle aree costiera e immediatamente collinare, che le scelte sono state prese senza interlocuzione con il territorio. E questo è gravissimo perché è un vero e proprio colpo di mano. Anzi, uno schiaffo alla democrazia”.