‘Palazzo d’oro’ Asl di Pescara, D’Amario: “Ho seguito procedure, esposti archiviati con encomi”
PESCARA, 20 marzo – Nuova udienza questa mattina, davanti al gup del tribunale di Pescara, nell’ambito del procedimento sul cosiddetto “palazzo d’oro” della Asl di via Rigopiano, l’edificio acquistato nel 2012 da un imprenditore a 900 mila euro e rivenduto due anni dopo all’azienda sanitaria pescarese al triplo del prezzo. In aula è stato ascoltato Claudio D’Amario, ex direttore generale della Asl di Pescara e attuale direttore generale dell’area prevenzione del ministero della Salute, imputato insieme ad altre tre persone, con le accuse a vario titolo di truffa e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.
D’Amario, davanti al gup Elio Bongrazio, ha rivendicato la piena correttezza del suo operato:
“Mi sono attenuto alla procedura e ho ascoltato il parere di notai ed esperti. Su questa vicenda sono stati presentati esposti alla Corte dei conti, alla Commissione di vigilanza regionale e al Collegio sindacale della Asl, quest’ultimo presieduto da un funzionario del Mef, tutti archiviati, con tanto di encomi per il mio operato”.
Oltre a D’Amario, sono imputati il dirigente dell’ufficio Gestione del patrimonio della Asl Vincenzo Lo Mele, l’imprenditore Erminio Cetrullo e il responsabile unico del procedimento Luigi Lauriola.
Secondo l’accusa, rappresentata dal pm Annarita Mantini, i soggetti danneggiati dall’operazione sarebbero la Asl di Pescara, costituitasi parte civile tramite l’avvocato Barbara D’Angelosante, e la Regione Abruzzo, che invece non si è costituita parte civile.
A giudizio del pm, il prezzo d’acquisto del palazzo da parte della Asl “sarebbe stato sovrastimato di almeno 740 mila euro rispetto al reale valore di mercato”, procurando “un ingiusto vantaggio patrimoniale” all’imprenditore Cetrullo.
Una tesi respinta con forza da D’Amario:
“Il prezzo stimato era congruo ed inferiore a quello stimato dal Demanio e dall’Agenzia delle entrate. Si trattava di una struttura strategica per le esigenze della Asl, trovandosi a 100 metri dalle altre strutture dell’azienda sanitaria. Inoltre questa operazione avrebbe consentito di non pagare più gli affitti per i vari immobili dislocati in città, concentrando in un unico luogo le strutture di carattere tecnico e amministrativo”.
La discussione è stata fissata per il prossimo 12 giugno.