Pasqua, i Nas salvano 40 agnelli dall’abbattimento abusivo. Sequestri e chiusure in Abruzzo
PESCARA, 14 aprile – I Carabinieri del Nas di Pescara hanno salvato quaranta agnelli dall’abbattimento abusivo. L’operazione rientra nell’ambito dei controlli disposti in vista delle feste di Pasqua, che hanno portato al sequestro di un’attività di macellazione clandestina, nell’Aquilano, e alla chiusura, per totale assenza di requisiti igienico sanitari, di un’attività di macellazione e sezionamento, nel Teramano.
I controlli del Nas sono stati intensificati nelle ultime settimane per il prevedibile incremento dei consumi di carne in vista delle festività. L’obiettivo è quello di vigilare sulle corrette prassi igieniche, sulla tracciabilità degli animali e delle carni, sull’idoneità degli impianti di macellazione e sul benessere degli animali.
Al confine tra la Valle Rovereto e la Marsica, i militari del Nas pescarese sono riusciti ad evitare l’abbattimento di 40 agnelli, pronti per essere macellati clandestinamente. L’operazione dei militari per la tutela della salute nasce da un radicale controllo del patrimonio zootecnico regionale, dall’incrocio delle informazioni presenti nella Banca Dati Nazionale e dalla continua e costante sinergia con i Servizi Veterinari delle Asl. I militari del Nas hanno localizzato un insediamento zootecnico, riconducibile a un’azienda agricola locale, in cui sono stati rinvenuti circa 100 capi di razza ovina adulta, 40 capi di razza bovina e 40 agnelli. L’imperfetta identificazione dei capi di bestiame, fondamentale per la successiva rintracciabilità delle carni, ha imposto l’immediata adozione del provvedimento di vincolo sanitario a carico dell’intero allevamento.
A destare i maggiori sospetti e a sollecitare gli approfondimenti dei carabinieri è stata la presenza di un numero così importante di agnelli. In un locale apparentemente in disuso sono stati rinvenuti una carcassa di agnello in fase di sgrondatura, appena macellata clandestinamente. Per la macellazione, infatti, l’allevatore si avvaleva degli ambienti, delle attrezzature e delle strutture di stalla, fatiscenti e fonte di potenziali contaminazioni dal punto di vista igienico. Gli inquirenti hanno immediatamente accertato che non era stata data la preventiva e obbligatoria comunicazione all’Autorità Sanitaria. Da lì la certezza che analoga sorte sarebbe toccata anche ai 40 agnelli vincolati, le cui carni, macellate clandestinamente, sarebbero finite, pericolosamente, sulle tavole degli abruzzesi. Il valore economico dell’insediamento vincolato è di circa duecentomila euro. A qualche migliaia di euro ammontano le sanzioni amministrative che saranno contestate all’allevatore, che è stato segnalato alle autorità competenti.
I Nas di Pescara hanno ispezionato anche un impianto di macellazione del Teramano, le cui condizioni igieniche sono state definite ‘precarie’. A queste si è aggiunta l’assenza di attestati di formazione per il personale impiegato nell’attività. Il personale del Servizio Veterinario della Asl di Teramo ha quindi disposto l’immediata sospensione dell’attività, che potrà riprendere solo dopo che l’autorità competente avrà valutato positivamente il ripristino delle condizioni igienico sanitarie e strutturali. Le sanzioni contestate ammontano a qualche migliaio di euro. Accertamenti in materia di norme sul lavoro a cura dei carabinieri del Nil di Teramo, intervenuti contestualmente. L’attività ispettiva rientra nell’ambito degli accertamenti disposti in seguito ad un infortunio sul lavoro avvenuto nella struttura nelle scorse settimane.