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Pasquetta macabra tra le macerie di Rigopiano, rabbia dei familiari. Accertamenti Cc /FOTO-VIDEO

Pasquetta macabra tra le macerie di Rigopiano, rabbia dei familiari. Accertamenti Cc /FOTO-VIDEO

FARINDOLA, 3 aprile – Pasquetta macabra tra i resti dell’hotel Rigopiano. Decine di persone ieri hanno raggiunto l’area in cui sorgeva il resort travolto e distrutto da una valanga il 18 gennaio 2017, provocando la morte di 29 persone. C’è chi è entrato in ciò che resta della spa, chi ha scattato un selfie e chi ha portato via un pezzo dell’hotel come fosse un souvenir. Il fatto è stato segnalato dal Comitato vittime di Rigopiano, che parla di “barbecue, pic-nic, palloni, risate e schiamazzi”. Sull’accaduto sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri, che ieri sono intervenuti nell’area proprio su richiesta dei famigliari delle vittime. 

L’area è sotto sequestro, ma è comunque di facile accesso. E così, come accaduto già lo scorso anno, decine di persone hanno raggiunto la zona.

“Temevamo che questo accadesse – dice il presidente del Comitato vittime Rigopiano, Gianluca Tanda – e abbiamo il timore che possa accadere di nuovo per le prossime festività. Ieri c’erano i genitori di alcune delle vittime, che sono stati anche criticati quando hanno provato a spiegare che in quell’area non si può entrare. Sono stati chiamati i Carabinieri, che sono intervenuti ed hanno identificato delle persone”.

Tanda poi ricostruisce quanto accaduto durante la gita macabra a Rigopiano:

“C’è chi è entrato in quello che resta della Spa – aggiunge Tanda – e chi ha portato via un pezzo di hotel come fosse un souvenir. C’erano anziani, bambini. C’era chi si faceva selfie. Persone che facevano barbecue o giocavano a pallone a pochi metri dal luogo in cui sono morti i nostri cari. Nessuno che abbia portato un fiore o acceso un cero, nessun genitore che abbia spiegato ai figli che lì 29 persone sono morte per colpa dell’uomo”.

Mentre accertamenti sono in corso da parte dei Carabinieri, il comitato sta valutando se presentare una formale denuncia.

“La Procura ci aveva garantito che c’era massima attenzione anche da questo punto di vista. Nel frattempo abbiamo saputo che oggi hanno iniziato ad installare la recinzione metallica che chiedevamo da tempo, anche per evitare che questa scena triste si ripeta in vista dei ponti festivi in arrivo”, conclude il presidente del comitato.

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