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Pesca di frodo, il WWf Abruzzo contro l’assessore Pepe

Pesca di frodo, il WWf Abruzzo contro l’assessore Pepe

PESCARA, 8 dicembre – Sulle norme relative alla pesca di frodo è guerra aperta tra il Wwf e la Regione Abruzzo, nella persone dell’assessore Dino Pepe. All’associazione ambientalista, infatti, non è andata giù la presa di posizione dell’assessore regionale all’agricoltura e alla pesca che, insieme ai suoi colleghi della Marche Manuela Bora e del Molise Vittorino Facciolla, ha chiesto ai parlamentari del territorio  di sostenere le proposte della rete delle imprese di pesca del medio-adriatico dopo le ultime direttive europee.

Marinerie che preoccupate per l’inasprimento delle multe
previste in caso di violazioni delle norme avevano duramente criticato le modalità di esecuzione, da parte dell’Italia del relativo regolamento comunitario.

Secondo i pescatori, infatti, l’Italia nell’applicare il regolamento avrebbe dovuto tenere conto di criteri quali la natura del danno arrecato, il suo valore, la situazione economica del trasgressore, la portata dell’infrazione, la sua eventuale reiterazione.

“Ci chiediamo se Pepe e i suoi colleghi si rendano davvero conto di quello che hanno sostenuto: in primo luogo bisogna ricordare che le norme di legge non “puniscono” i pescatori ma solo quelli tra loro che commettono infrazioni, quelli che potremmo legittimamente definire i bracconieri del mare – scrive il Wwf – Gli altri, tutti
coloro che rispettano le regole, non hanno nulla da temere. Il legislatore ha giustamente inasprito le pene proprio per impedire che infrangere la normativa possa essere economicamente conveniente. Perché purtroppo c’era chi decideva comunque di pescare di frodo perché risultava statisticamente più redditizio, anche se qualche volta si poteva incappare nei controlli della Guardia Costiera”.

Per il Wwf, dunque, quello dei tre assessori sarebbe suonato come un vero e proprio intervento a favore dei pescatori di frodo.

“Siamo convinti che l’assessore Pepe – commenta il delegato Abruzzo del Wwf Luciano Di Tizio – siastato mal consigliato: solo così si spiega questo intervento pro bracconieri della pesca”.

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