PESCARA, 8 maggio – Una manifestazione di protesta, seppure a carattere individuale, sfociata in un arresto per resistenza a pubblico ufficiale. Tre anni dopo Andrea D’Emilio, 34 anni, insegnante di filosofia, molto noto a Pescara per le sue battaglie sui diritti civili, tra le quali quella per la bonifica del Parco dell’Infanzia di via Tavo a Rancitelli, è stato assolto con formula piena, “perché il fatto non sussiste”, dal tribunale monocratico della città adriatica, presieduto dal giudice Laura D’Arcangelo.

I fatti risalgono al 14 maggio del 2015, quando Andrea D’Emilio, 34 anni, si incatenò ad una balaustra della bibilioteca provinciale di Pescara, per protestare contro la mancanza di fondi per l’acquisto di libri e nuove pubblicazioni, che a suo dire non garantiva la compiuta erogazione del servizio.

Sul posto intervennero gli agenti della Polizia Provinciale di Pescara che, dopo il rifiuto di D’Emilio di porre fine alla protesta e lasciare l’edificio, lo liberarono forzosamente dalla catena con la quale si era legato alla balaustra della biblioteca e lo arrestarono per resistenza a pubblico ufficiale.

All’indomani della sentenza di assoluzione, Vittorio Iovine, il legale che ha assistito D’Emilio, commenta:

“All’esito di un processo durato due anni si è fatta giustizia, ristabilendo un principio fondamentale di libertà di manifestazione del pensiero, quello consacrato anche dall’articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali , vale a dire che ogni persona ha diritto alla libertà di espressione attraverso qualsiasi mezzo di sua scelta, senza ingerenza alcuna da parte delle Autorità Pubbliche, purché non ponga sé od altri in una situazione di oggettivo pericolo, minacci l’ordine pubblico o sia portatore di condizioni di oggettiva pericolosità.”