PESCARA, 3 ottobre – E’ stata completata l’opera di Millo, che porta una cascata di colore tra i grigi palazzoni di via Caduti per Servizio a Pescara. Se è vero che l’ambiente in cui viviamo condiziona la nostra personalità e il nostro modo di essere, influenzando la nostra evoluzione, l’arte di Millo rappresenta una boccata d’ossigeno per gli inquilini degli alloggi popolari del quartiere Fontanelle.

Dunque bisogna riconoscerlo e dare merito all’amministrazione comunale di Pescara: è stata una bella intuizione, che consegna alla città un’opera di valore, gradevole e capace di interpretare lo spirito dei tempi. Un’opera che per una volta non è collocata nel salotto buono della città, ma nel cuore di una periferia con grandi problemi. Certo, un murales da solo non basta. Ma è già qualcosa.

L’operazione acquisisce ulteriore valore alla luce della storia dell’artista: Millo è uno street artist famoso in tutto il mondo. Ha dipinto i muri delle periferie più difficili del pianeta, da circa 20 anni vive a Pescara e può essere considerato a tutti gli effetti un figlio della città adriatica. Una città che troppo spesso ignora i suoi ragazzi e li costringe a cercare fortuna altrove.

Ben venga, allora, il murales di Millo, che è anche il terzo più grande mai dipinto dall’artista, superato soltanto dalle opere realizzate a Santiago e a Kiev. E ben vengano tanti altri murales e tanti altri Millo, in grado di restituire un’anima alle periferie cittadine e di fornire spazi alla creatività degli artisti locali.