Pescara, il nuovo porto non “passa” sotto i piloni del Ponte del Mare
PESCARA, 11 settembre – Il nuovo porto canale di Pescara previsto nel Piano Regolatore Portuale 2016 sulla carta avrebbe dovuto essere largo 60 metri rispetto agli attuali 44 ma i progettisti non avevano fatto i conti con la presenza del Ponte del Mare, delle sue pile e delle relative fondazioni: pertanto dovrà essere “ristretto”.
Sembra un racconto comico, quello sul porto di Pescara, così pieno di intrecci che, se non si trattasse di un’opera per cui si sono spesi tanti, ma tanti soldi, ci sarebbe davvero da ridere.
Invece, come rivela in una nota il Forum H2O, da ridere cìè davvero poco, in realtà.
In sostanza sarebbe successo questo, secondo quanto racconta l’associazione ambientalista:
“Qualche giorno fa viene depositato in regione il progetto per la prima fase di realizzazione del nuovo assetto individuato dal Piano Regolatore Portuale approvato il 15 novembre 2016 dopo una lunghissima e assai contestata gestazione, avviata nel 2008, anno di realizzazione del Ponte del Mare. Con 15 milioni di euro si riesce a costruire solo una piccola porzione della mastodontica opera da decine se non centinaia di milioni di euro. Sostanzialmente si farà la cosiddetta prima fase costituita dal molo Nord che dovrà seguire il nuovo andamento a S del porto canale previsto nel Piano Regolatore Portuale 2016, largo appunto 60 metri. Assetto formulato dopo studi su studi, consulenze su consulenze; le ultime ancora nel 2015”.
Ma, c’è un “ma”:
“Peccato che all’altezza del punto della deviazione si legge ancra nella nota – da dieci anni vi siano ben piantati i piloni dell’ingombrante Ponte del mare con le relative fondazioni. Il nuovo porto canale così ben disegnato dal nuovo Piano regolatore non c’entra. No, 60 metri non “ci capano” proprio! Di quanto? Gran consulto, fatti i rilievi, verificate, solo ora, le carte. Forse di 5 metri. Oppure di 16. Non proprio ‘na ‘nticchia. Pertanto il Porto canale invece di 60 metri verrà un po’ ristretto, o 55 metri o, addirittura, 44 metri, proprio come ora”.
Il problema è procedurale:
“Perché volendo far andare avanti lo stesso le carte delle autorizzazioni e dell’appalto i solerti funzionari hanno comunque avviato la procedura* (tra l’altro errando indirizzo a nostro avviso) di assoggettabilità a Via presso la regione prima di sciogliere l’arcano, presentando entrambe le opzioni. Quella da 55 metri di larghezza, infatti attende una nuova perizia strutturale sul…ponte! Domanda: può stare in piedi il ponte se si scava il canale così vicino alle fondazioni? Se dovesse risultare negativa si mettono quindi le mani avanti e c’è subito l’opzione da 44 metri nel menù. Solo che in quest’ultimo caso la profondità non potrà essere di 4 metri ma dovrà essere portata a 5 perché altrimenti Pescara rischia di andare sott’acqua durante qualche alluvione. E vai allora di nuovo dragaggio”!
Tra l’altro anche l’ipotesi a 55 metri è leggermente peggiorativa da questo punto di vista rispetto a quanto previsto dal Piano Regolatore Portuale.