Pescara, la stagione balneare al via tra i divieti
PESCARA, 6 aprile – L’entusiasmo dell’amministrazione comunale per i dati degli ultimi prelievi sulle acque di mare e fiume non trova corrispondenza con la delibera di giunta regionale del 21 marzo sulla classificazione delle acque di balneazione, che stabilisce il relativo divieto, a partire dal 1 maggio, su tre tratti di arenile: via Galilei, Via Balilla e Vallelunga per 1,8 km di litorale.
Tratti dove la riapertura sarà possibile solo “con reali azioni di disinquinamento e due prelievi favorevoli consecutivi, con autorizzazione regionale“, come sottolinea il Forum H20 che ricorda come la classificazione delle acque di balneazione “si basa su serie di analisi (almeno 16) su più anni come prevede la direttiva comunitaria“.
“Il termine ‘balneazione’ è associato a questa classificazione non a singoli prelievi come incredibilmente abbiamo sentito affermare da pubblici amministratori – sottolinea il Forum –
Via Balilla e Fosso Vallelunga sono classificate direttamente in qualità “scarsa” e, pertanto, sono temporaneamente chiuse alla balneazione.Via Galilei, invece, è un tratto di nuova classificazione, derivante dalla suddivisione, avvenuta l’anno scorso, del tratto denominato via Mazzini in due tratti distinti, via Galilei, appunto, e Via Muzii”.
Il tratto ‘via Mazzini’, ricorda il Fourm, era nella categoria ‘scarsa’ nel 2016 ed in attesa del numero sufficiente di campionamenti per la classificazione dei due nuovi tratti, la Regione ha dovuto considerare questo aspetto.
“L’ente ha stabilito che, non avendo avuto superamento dei limiti in alcun prelievo nel 2016, via Muzii sarà balneabile fin dall’inizio della stagione balneare, il primo maggio – continua l’associazione – Diverso il caso di via Galilei (all’incirca dal Museo Colonna verso sud fino a via Balilla) che l’anno scorso ha avuto 5 superamenti su 21 prelievi complessivi, considerando anche quelli straordinari. Questo tratto dovrà quindi essere assimilato a quelli in categoria ‘scarsa’ e, di conseguenza, partirà dal primo maggio con il divieto di balneazione.”
L’associazione sottolinea al riguardo come i divieti potranno essere tolti su richiesta del Comune e successiva autorizzazione della Regione solo seguito dell’attuazione di misure concrete di individuazione delle fonti di contaminazione e di riduzione e prevenzione dell’inquinamento e di due prelievi consecutivi con valori inferiori ai limiti di legge. Condizioni che devono essere soddisfatte entrambe contemporaneamente.
“A giudicare dagli ultimi valori di Escherichia coli alla foce del fiume Pescara, fonte dei problemi dei tratti di Via Galilei e via Balilla, ci permettiamo di nutrire molti dubbi sull’efficacia delle azioni poste in essere finora – conclude il Forum – Non possiamo che rinnovare l’appello affinchè sia svolta un’azione radicale di risanamento del Fiume Pescara e di tutti i corsi d’acqua abruzzesi. Nel frattempo invitiamo gli amministratori ad informare in maniera corretta i cittadini come prevede la legge”.
Dichiarazioni quelle del Forum rispetto le quali la risposta dell’amministrazione comunale di Pescara non si è fatta attendere.
In una nota il sindaco Marco Alessandrini e l’assessore all’ambiente Loredana Scotolati sottolineano come anche gli ultimi dati Arta confermino il trend positivo, con il litorale interamente balneabili.
“Se non fosse per ragioni puramente burocratiche, che prevedono la definizione dei divieti per la stagione balneare fissati sulla base dei dati dell’anno precedente – sottolineano i due amministratori – Pescara partirebbe con acque balneabili su tutto il territorio cittadino, così come ha chiuso la stagione 2016 con dati balneabili”.
Nella nota l’amministrazione rivendicale azioni messe in campo per garantire la balneabilità e la qualità delle acque, sottolineando di aver messo in atto tutte “le azioni necessarie ad eliminare l’inquinamento“.
Azioni che l’amministrazione, assicurano sindaco e assessore, continuerò a mettere in campo “con la collaborazione di tutti, monitorando continuamente la situazione come abbiamo fatto fino ad oggi e ampliando sul fronte depurativo e dei sottoservizi le altre azioni già preventivate”.
Immediata la replica del Forum:
“Facciamo sommessamente notare che le “ragioni puramente burocratiche” a cui fa riferimento il Comune di Pescara – sottolinea – sono le norme di legge poste a salvaguardia della salute dei cittadini fondate sulle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la prevenzione dei rischi connessi alla balneazione”.