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Pescara, licenziate 4 lavoratrici della fondazione Paolo VI. La Cgil: “Inaccettabile, siano reintegrate”

Pescara, licenziate 4 lavoratrici della fondazione Paolo VI. La Cgil: “Inaccettabile, siano reintegrate”

PESCARA, 22 settembre – Quattro lavoratrici, impiegate presso il servizio di ristorazione della Fondazione Paolo VI di Pescara, sarebbero state licenziate illegittimamente dall’azienda subentrata nella gestione dell’appalto. E’ quanto denuncia la Filcams Cgil della città adriatica, che definisce “inaccettabile” quanto accaduto.

Secondo quanto ricostruito dal sindacato, le quattro donne, fino al 9 settembre scorso, hanno regolarmente lavorato presso le strutture della Fondazione Paolo VI, di via Pesaro e Adriatico, nel servizio mensa. La Filcams Cgil spiega:

“A partire dal giorno successivo sono state escluse e licenziate dalla ditta uscente, in quanto la ditta subentrante, la Food Service Srl, non ne ha voluto sapere di assorbirle, nonostante il contratto collettivo nazionale applicato lo provedesse”.

Il sindacato accusa:

“Siamo di fronte all’ennesimo abuso compiuto da un’azienda nei confronti di lavoratrici a basso reddito e anche monoreddito che, nonostante abbiano il diritto ad essere riassorbite in un regolare cambio di appalto, si trovano a fare i conti con il fatto che dopo oltre 10 anni di servizio hanno perso la loro occupazione e il conseguente salario”.

Poi la Filcams Cgil si rivolge alla stazione appaltante, ovvero la Fondazione Paolo VI:

“Si deve fare garante della continuità occupazionale, perchè quello che sta accadendo nelle sue strutture è contro le regole”.

La fondazione, peraltro, è un ente no profit, presieduto dall’arcivescovo di Pescara, Tommaso Valentinetti, che si è sempre dichiarato sensibile al tema del lavoro. Il sindacato infatti rimarca:

“Parliamo di una fondazione che rappresenta l’espressione della carità cristiana, che si occupa e preoccupa da sempre del disagio, della povertà e della difficoltà delle persone meno fortunate. Sentiamo dunque l’obbligo di chiedere alla fondazione di intervenire il prima possibile affinché già da domani le lavoratrici possano riprendere la loro regolare attività”.

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