Pescara, mense scolastiche sempre più nel caos: “Rinuncia anche la nuova ditta”
PESCARA, 21 settembre – Sempre più caotica la situazione della gestione delle mense scolastiche a Pescara. Stamani la Camst ha formalizzato il suo no alla richiesta di interpello avanzata dal Comune perché prendesse in carico il servizio di ristorazione di refezione scolastica, in qualità di seconda ditta classificata in sede di appalto. Ora è partita la richiesta di interpello alla terza ditta, la Serenissima Ristorazione. Il Comune auspica di “avere una risposta in tempi rapidi sulla disponibilità o meno di subentro”. A pochi giorni dall’avvio del servizio, dunque, c’è totale incertezza. La procedura di interpello è stata avviata dopo la rescissione del contratto con le due società che, in ati, gestivano il servizio, in seguito alla vicenda dei 300 bambini colti da malore a causa di un batterio nel cibo.
“Siamo perfettamente consapevoli – dice il sindaco – che intorno a questa vicenda c’è una legittima aspettativa di risultati immediati, da parte delle famiglie e dei lavoratori del comparto, ma bisogna ricordare a tutti che per volumi economici parliamo del più grande appalto del Comune di Pescara, che le diffuse intossicazioni di giugno hanno oltretutto aperto uno fronte giudiziario, in cui il Comune si sente parte lesa al pari delle famiglie, ed è chiaro che bisogna agire con giudizio, tanto per assicurare la ripresa del servizio alle migliori condizioni, quanto per tutelare tutte le parti in causa”.
Oggi la rinuncia di Camst arriva come una doccia gelata. La società era intenzionata a ridurre le ore lavorative del personale e, nonostante il ruolo di mediatore svolto dal Comune, non è stato trovato un accordo coi sindacati.
“Non stiamo a discutere sul perché non si sia raggiunto un accordo, né ci ascriviamo al gioco di colpevoli da additare davanti all’opinione pubblica – aggiunge il primo cittadino – Noi sappiamo che abbiamo lavorato duramente durante l’estate per trovare una soluzione seria, chiara e utile a riattivare un servizio di ristorazione che coinvolge 2.500 famiglie con migliaia di bambini e la cui ripresa condiziona abitudini e necessità di una fascia ampia e sensibile della popolazione”.
“Nel frattempo continuiamo a dialogare con le scuole e l’Ufficio Scolastico Regionale sia per fare con loro il punto della situazione, per indicare scenari possibili e per evitare di alimentare inutili e sterili voci il cui unico effetto è quello di appesantire inutilmente il clima”, conclude.