Pescara, morto dopo la lite per viabilità: l’autopsia non chiarisce le cause
PESCARA, 17 luglio – L’autopsia sul corpo di Tiziano Paolucci – il 56enne morto a Pescara lo scorso 11 luglio in seguito di una lite per questioni di viabilità con un 20enne ora indagato a piede libero – non chiarisce le cause del decesso dell’uomo. Il medico legale, infatti, al termine dell’esame autoptico, si apprende, parla di arresto cardiocircolatorio, in attesa di ulteriori accertamenti, tra cui gli esami istologici sui campioni prelevati durante l’autopsia.
Giovedì sera, in via della Pineta, secondo la ricostruzione, la vittima avrebbe suonato il clacson quando la macchina guidata dal 20enne, nel fare retromarcia, lo stava per urtare. Il ragazzo, sarebbe quindi sceso: ci sarebbe stata una discussione, poi si sarebbe arrivati alle mani. Dopo il litigio, i due si sarebbero allontanati spontaneamente. Paolucci sarebbe risalito in auto, per poi fermare la macchina dopo pochi metri, scendere dal mezzo e cadere a terra.
Rintracciato dai Carabinieri, il giovane è indagato per il reato di morte come conseguenza di altro delitto. Delle indagini si occupano i Carabinieri, coordinati dalla Procura di Pescara.