PESCARA, 9 marzo – Col passare delle ore emergono nuovi particolari sul rinvenimento, ieri sera a Pescara, nel fosso Vallelunga, del corpo di Alessandro Neri, il 29enne di Spoltore ucciso a colpi di arma da fuoco. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul posto lo hanno trovato seduto, con le gambe in acqua e il busto adagiato sugli arbusti della sponda del torrente. Vestito e con il cappuccio della felpa sulla testa.

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Ad ucciderlo, da una prima ispezione cadaverica,  almeno un colpo di arma da fuoco, al torace, con foro di entrata anteriore. Ulteriori elementi arriveranno solo dall’autopsia, conferita questa mattina dal pm Valentina D’Agostino al medico legale Cristian D’Ovidio, con il relativo  esame autoptico che  dovrebbe essere eseguito domani.

L’esperto dovrà stabilire la causa esatta ed i tempi della morte, oltre a cercare eventuali tracce ed elementi utili alle indagini. Intanto nelle prossime ore arriveranno a Pescara gli uomini del Ris di Roma, che eseguiranno accertamenti e cercheranno tracce nella zona del rinvenimento del cadavere con l’obiettivo di trovare elementi utili a ricostruire l’accaduto. Gli esperti dell’Arma lavoreranno anche sull’automobile del ragazzo, trovata parcheggiata nel pieno centro di Pescara mercoledì mattina.

Intanto, nelle ultime ore, si è appreso che non è stato ancora trovato il portafoglio del 29enne. Il giovane, secondo quanto riferito dai familiari agli investigatori, lo aveva con sé. Al momento i Carabinieri della Compagnia di Pescara, ai quali sono state delegate le indagini, non escludono alcuna pista. Proprio in queste ore i militari sono al lavoro per ricostruire conoscenze, frequentazioni e gli ultimi istanti di vita di Neri e per capire in quale contesto è maturato l’omicidio. Dopo i familiari, gli investigatori stanno ascoltando gli amici del ragazzo.

C’è da capire se il giovane sia stato ucciso nel luogo del ritrovamento, una zona piuttosto impervia alla periferia sud di Pescara, o se sia stato portato lì successivamente. Accertamenti sono in corso anche sulla vicenda dell’automobile di Neri, una Fiat 500 di colore rosso, per definire chi e quando l’abbia parcheggiata a circa sei chilometri di distanza dal luogo del ritrovamento del corpo. Un aspetto fondamentale, per chiarire il quale gli investigatori speravano che un contributo importante potesse arrivare dalle telecamere di videosorveglianza. Ma potrebbe non essere così, visto che alcuni dei dispositivi presenti nella zona in questione non sono funzionanti.

Da quanto si apprende Neri si era allontanato dalla sua abitazione di via Londra, a Spoltore, la mattina di lunedì e di lui si era persa ogni traccia. Fino a ieri, quando il corpo di un uomo è stato trovato dai cani molecolari, dopo che il telefono del ragazzo aveva rivelato la possibile posizione. Poi il recupero del corpo e il riconoscimento da parte del padre.

Intanto, in attesa che le indagini possano dare qualche risposta alla morte del giovane, la mamma del 29enne sfoga il suo dolore sui social. “Ale ti hanno ucciso, Ale con un colpo di pistola… A chi lo ha premuto il grilletto domando: hai una mamma?” ha scritto sul suo profilo Fb, lo stesso dal quale nei giorni scorsi, dopo la scomparsa del figlio, aveva lanciato numerosi appelli nella speranza di vederlo tornare a casa e generando un tam tam tra amici, conoscenti e utenti della rete.  E sempre su Fb, ieri pomeriggio, aveva comunicato a tutti la morte di Alessandro: “Ale non c’è più”, aveva scritto, tra commenti di cordoglio e di vicinanza da parte degli utenti. Poi, nel corso della mattinata, altri post della donna: “Maledetto assassino di Ale, non c’è posto dove puoi nasconderti, guardati le spalle, comincia la caccia. Non siate tristi, non piangete la morte di mio figlio, aiutatemi a trovare il suo assassino”.